Western Australia: gli spazi sconfinati del Nord

Western Australia: gli spazi sconfinati del Nord

Last Updated on 9 Marzo 2020 by latartarugavolante

Western Australia, non solo un viaggio, ma la mia nuova vita 🙂

Siamo andati 4 volte in Australia ed il primo viaggio è stato il classico mese del vedo tutto: da Sidney, Melbourne, Ayers Rock, Brisbane, Cairns a Darwin. Ce ne siamo innamorati, e come non esserlo se ami gli spazi aperti, ami la libertà che solo un paese così grande può darti.

A Darwin, prima di riprendere l’aereo per l’Italia, abbiamo visto una pubblicità sul Western Australia: abbiamo deciso così la meta del nostro prossimo Aussie viaggio.

Il Western Australia è circa un terzo dell’Australia ed è ca 7 volte l’Italia, con una popolazione di 2,7 mln di abitanti, 80% dei quali vive nella capitale Perth. Non sono maniaca dei dati, ma questi numeri danno l’idea di quanta poca gente vivi nel Western Australia e quindi quanta pace regni.

Questa sensazione di tranquillità e pace ha caratterizzato tutto il viaggio.

Siamo arrivati a Perth, unico aeroporto internazionale del Western Australia (WA) il 14 settembre ore 6 pm: ci hanno accolti vento, pioggia e freddo, tanto da farmi pensare di aver sbagliato stagione.

Odio il freddo, continuavo a ripetermi, ho bisogno di sole come le piante!

Andiamo a prendere l’auto a noleggio, anzi il Camper4x4 della Britz, anche se la prima notte avevamo già pianificato di dormire in un B&B a Perth.

Il giorno dopo, ringalluzziti da una bella dormita e da uno splendido sole, iniziamo la nostra avventura. Un itinerario che ci porterà alla scoperta del Nord del Western Australia.

PRIMA TAPPA CERVANTES

Partiamo di buon ora, facciamo la spesa in uno dei numerosi “supa” e prendiamo la Marmion direzione nord. A destra e a sinistra scorgiamo parchi, zone bbq, stradine asfaltate dove correre, pattinare o andare in bicicletta, zone residenziali con case ad un piano e con  giardini curatissimi ma soprattutto senza cancelli o inferriate e, senza campanello.

Western Australia Perth

Western Australia black swans

Sulla sinistra abbiamo l’oceano di un azzurro indescrivibile, che più avanti diventa turchese, per poi tingersi di verde, è un susseguirsi di tinte i cui nomi non esistono.

Ad ogni ingresso al mare ci fermiamo, come richiamati dal bianco vivo della sabbia, illuminata dal giallo/grigio brillante dei cespugli  e rallegrata dal rosso intenso dei fiori dei Banksia Tree o Gum Tree.

Impossibile non fermarsi, impossibile rimanere indifferenti di fronte ad uno spettacolo della natura: c’è vento, normale in queste zone, ma il sole riscalda quel tanto per non aver freddo. Il rumore delle onde che arrivano spumeggianti alla spiaggia , le impronte dei numerosi gabbiani che silenziosi attendono la sera, lo squittio dei nostri piedi sulla sabbia, sembrano raccontarci una storia. E’ bellissimo rimanere li a guardare, osservare… ma non abbiamo tempo, i Koala ci aspettano.

Ed eccoci allo Yanchep National Park, dove finalmente riusciamo a vedere i miei amati Koala.

Lo Yanchep National Park è l’unico posto, nel Western Australia, dove poter vedere i Koala in libertà. Allo Yanchep National Park si possono incontrare anche tantissimi canguri, soprattutto nel tardo pomeriggio e ci sono bellissimi sentieri, fra cui uno che porta alle caverne e uno che gira attorno al lago.

I Koala sono deliziosi, appollaiati sugli alberi di eucalipto. E’ divertente vederli dormire, cullati dal vento che fa dondolare il ramo in cui sono aggrappati.

Western Australia Koala attivo

Ne vediamo solo uno sveglio e affamato, che, all’improvviso, scende velocemente dal suo albero per risalire su un altro eucalipto. Senza curar di noi, inizia a mangiare le foglie, una dietro l’altra, con un gusto che assomiglia a me quando mangio pane e nutella.

E’ simpatico vederli, assomigliano proprio ai souvenir porta chiavi che trovi in aeroporto.

Western Australia koala

Western Australia Koala fermo

Da Yanchep, dove fra l’altro si trova una laguna spettacolare, risaliamo sulla strada vecchia che ci porterà fino a Cervantes.

Lungo i ca 150 km non incrociamo tante macchine, nè abitazioni, ma incredibili angoli. Scoviamo per caso  Guilderton, dove il Moore River si immette sull’oceano, dove il blu notte abbraccia il turchese. Semplicemente stupendo. Posto ideale per chi vuole farsi un giro in kayak. Questo è uno dei pochi fiumi che si incontrano nel nord del Western Australia !

Pochi chilometri più in su troviamo Lancelin, dove altissime dune bianche si tuffano nell’oceano. Questa è una delle zone più famose del Western Australia per il sandboarding, oltre che per il kite e windsurfing. Ci siamo ritornati poi con calma e di sera, per foto spettacolari (vedi articolo sul Deserto bianco di Lancelin)

Western Australia duna lungo la Marmion

Da qui inizia la Torquoise Coast, ed il nome rappresenta effettivamente il colore del mare.

Lungo la strada facciamo delle deviazioni verso l’oceano. Prendiamo una strada sterrata sulla sinistra e percorriamo alcuni chilometri fra sabbia e fiori gialli meravigliosi, finchè la strada non si interrompe e si apre su un angolo di paradiso. Siamo a Grey, villaggio sostenibile, case posticce fatte con lamiera e legno la cui veranda da su una lunga bianca, isolata spiaggia. Se si vuole pescare o solo rilassarsi, questo è il posto perfetto.

Arriviamo a Cervantes nel tardo pomeriggio, giusto in tempo per “gustarci” il tramonto al Pinnacle Desert National Park. Dal bianco, verde e azzurro passiamo al giallo. Questo il colore del Deserto dei Pinnacoli: strane formazioni rocciose, che al tramonto sembrano coprirsi d’oro. Il parco è grande, non grandissimo, ma merita una seconda visita all’alba. I colori del mattino tingono di rosa pallido la sabbia così come i pinnacoli stessi: sorprendenti.

Western Australia Pinnacle Desert National Park

Western Australia Pinnacle Desert landscape

DA CERVANTES A KALBARRY

Oggi la giornata è più impegnativa, ci aspettano ca 4 ore di viaggio e 400 km di strada, ma è asfaltata e ricca di paesini. Siamo sempre accompagnati dall’amico oceano sulla sinistra.

Salutiamo Cervantes e procediamo verso il nord del Western Australia. Anche se la strada è diritta e non c’è nessuno, bisogna rispettare i limiti, 90 km/h, qui tutti rispettano i limiti.

Ci fermiamo a Jurien Bay, nota località di villeggiatura degli abitanti di Perth (qui si trova uno dei migliori Fish&Chips dell’intero paese), passiamo per la pacata Green Head (una delle baie più belle mai incontrate, acqua cristallina, verde chiarissimo incastonata su colline color porpora e verdone), quindi Dongara e arriviamo per pranzo a Geraldton.

Dopo tanti piccoli paesini, Geraldton ci è sembrata “affollata”, ci eravamo abituati a parlare solo con le mosche.

Ah  si, dimenticavo, abbiamo incontrato molte mosche lungo il viaggio, che nonostante il vento forte, resistevano attaccandosi disperatamente sulle nostre magliette e capelli. Scendevamo per sgranchirci le gambe e riposare, ma diventava una lotta impari contro centinati di cocciutissime mosche. Poichè era stato un agosto e settembre stranamente piovosi e freddi, le mosche quest’anno erano più del solito, comunque durano al massimo un mese, così ci hanno detto quelli del posto. Ci sentiamo fortunati, meglio mosche che zanzare!

Lasciata Geraldon, continuiamo sulla National Route 1 finchè raggiungiamo Port Geregory,  pittoresco paesino di pescatori noto soprattutto per la Hutt Lagoon.

Arriviamo all’una di pomeriggio e la laguna sembra un immensa bubble gum color rosa intenso. Peccato non poterla vedere dall’alto. Ci fermiamo e salgo sopra il tetto del nostro camperino, così da vedere meglio questo strampalato colore. Non lo sapevamo, ma il color rosa, fucsia, lo si vede perfettamente nelle ore con il sole a picco, ovvero fra mezzogiono e le due.

Western Australia Pink lake

Proseguiamo fino a Kalbarri National Park, esplorando al tramonto la zona a nord del parco, ovvero la famosa Natural Window ed il canyon. I colori del sole rendono ancora più caldo il rosso delle rocce che spiccano nel verde della foresta. Siamo in primavera e lo si vede dai tantissimi fiori bianchi alti che costeggiano la strada che porta al canyon. Alla sera campeggiamo al Kalbarri Tudor campsite.

Western Australia, Kalbarri

MONKEY MIA E I SUOI DELFINI

Altri 400 km per arrivare ad uno dei luoghi più sorprendenti: Monkey Mia e Shark Bay. Questa è una delle zone più famose del Western Australia, si trovano molti tour che da Perth in 4 giorni portano fin quassù!

Da Kalbarri la strada è diritta, impossibile perdersi. Il problema qui è rimanere senza benzina o prendere sonno, perchè le strade sono noiosamente dritte, fa molto più caldo che a Perth e si incrociano pochissime auto.

Iniziamo a sentire “profumo” di Bush: terra rossa, cartelli con attenzione ai canguri per 400 chilometri, cespugli impolverati.

A metà strada, dopo ca 200 km ci fermiamo al Billabong Roadhouse. In mezzo al nulla, trovare un ristoro, acqua fresca e benzina è come vedere il sole dopo un temporale.

Qui si fa facilmente amicizia, ognuno racconta la sua avventura, chi racconta del canguro sfiorato poche miglia indietro, chi racconta di serpenti visti nel bush, una coppia di 60enni ci racconta che stanno girando il Western Australia  con la loro berlina verde scuro. Arrivano da Melbourne, hanno percorso 4000 km e sono solo all’inizio del viaggio ma non hanno fretta, hanno tutto il tempo che serve.

Western Australia cartellone

La pausa ci è servita per riprendere le forze e rinfrescarci, inizia a fare veramente tanto caldo.

Altri 200 km e arriviamo alla Ovelander Roadhouse, da qui giriamo a sinistra per entrare nella Shark Bay.

Prima tappa le stromalotiti di Hamelin Pool e poi Shell Beach.

Parcheggiamo il nostro camper nella zona di sosta, percorriamo a piedi il sentiero che porta alla spiaggia, ci sorprende un bianco accecante. Io corro verso la spiaggia a piedi nudi e ahia ahia…spiaggia di sole conchiglie.

Western Australia, shell beach

Migliaia, milioni di piccole conchiglie bianche, dalle forme più svariate, compongono la spiaggia. Non c’è sabbia, solo esclusivamente conchiglie. Con le mani raccolgo questo strano miscuglio bianco ed è sorprendente come ogni conchiglia sia perfetta, ognuna con la sua forma perfettamente intatta.  Vorrei prenderne un pò ma è giusto che rimanga li dove si trova.

Come è bella la natura, come perfetta è la natura.

Western Australia fantastic beach

Salutata la spiaggia arriviamo a Monkey Mia, dopo aver fatto un pò di spesa al piccolo villaggio di pescatori di Denham (poca spesa, qui è tutto molto più caro che in città). Il campeggio di Monkey Mia è attrezzatissimo ma tutto molto naturale. Appuntamento a domani mattina, incontro con i delfini.

Ore 8,30 di mattina, c’è un vento fresco che saluta la giornata ma il cielo è terso e di un azzurro incredibile.

Un signore con voce possente ci racconta che i delfini arrivano li ogni giorno perchè abituati a mangiare dai pescatori dai primi del 1900 e che per la loro salvaguardia non dobbiamo toccarli.

Ci sono parecchi turisti (parecchi per queste zone, saremmo stati in 30), tutti con il giubbotto o kway per via del vento e tutti con macchinette, telefonini e cineprese, pronti a scattare un primo piano dei tursiopi. Se chiudo gli occhi ancora sento la voce della guida del parco marino “Dolphin comes here every day ..”.

Dopo questo turistico avvenimento ci sediamo sulla spiaggia bianca, tenendo testa e corpi tesi così da essere riparati dalle dune. Nel pomeriggio il vento inizia a farsi meno forte e andiamo a fare un bagno.

Non c’è nessuno, l’acqua è tiepida e io gioco con le onde quando all’improvviso sento un suono vicino, piu vicino  e vedo accanto al mio ginocchio due occhioni: era un delfino che sembrava voler giocare con me. Mi sono emozionata, mi veniva da piangere, non era il delfino che ogni mattina andava a mangiare più in la, ma erano tre delfini liberi, che giocavano e probabilmente erano incuiriositi dal rumore che io facevo con l’acqua.

Stupendo, incredibile, avrei voluto abbracciarli ma, mi limitai a guardarli, estasiata ed in silenzio , come a voler ascoltare il loro canto.

Western Australia Monkey Mia

Western Australia delfini a passeggio

Quella sera mi addormentai con un enorme sorriso. La sensazione che provai quel pomeriggio, gli occhi dei delfini, tutto di quel pomeriggio incredibile mi accompagna ogni giorno ancora oggi: vita, pura felicità del vivere.

Sembra strano, ma quel giorno è stato come aver fatto un endovena di vita, di felicità tanto che se oggi mi accade qualcosa di brutto, chiudo gli occhi e ripenso agli occhioni di quel mio amico, penso a come la vita sia bella e a come la natura e gli animali possano, con un semplicissimo gesto, riempirti l’anima.

Monkey Mia rimarrà nella mia vita per sempre e rimarrà uno di quei posti che consiglierò sempre a tutti, importante è andarci liberi, senza cercare, senza volere.

Da Denham oggi facciamo una escursioni in una delle zone più affascinanti del Western Australia, Francois Peron National Park.

Il parco è accessibile solo ai mezzi 4×4. Dopo aver pagato l’entrata (qui c’è il self payment, come in gran parte dei parchi del Western Australia) , ci fermiamo nella zona adibita, per sgonfiare i pneumatici e siamo pronti.

La strada si inoltra nella penisola, una lunga strada rossa di sabbia alta appare davanti a noi. Il nostro camper scondinzola, buche e massi di sabbia ci fanno scivolare di qua e di la. Mi viene caldo. Dopo 15 km arriviamo alla Big Lagoon. Una finestra nel paradiso, questo è il mio primo pensiero.

Western Australia, big lagoon

L’acqua ha un colore indescrivibile, come se fosse una tavolozza con mille sfumature di blu, e dove, con un pennello, qualcuno si sia divertito a darle vita. Attorno alla laguna alte dune rosse, di un rosso fuoco incredibile (qui non serve photoshop per saturare la foto) e bianco spumeggiante ad orlare laguna. Non so se sono riuscita a darvi una idea, ma sembra un paradiso.

 scorcio di Big Lagoon

In queste acque scorgiamo, da una duna, la sagoma di due balene, una mamma con un piccolo, che paiono divertirsi, tanti sono i salti e gli spruzzi.

Questa laguna è famosa anche per i dugonghi, è una delle aree con maggiore presenza di dogonghi al mondo. Noi ne vediamo alcuni, ma solo da lontano.

Alla sera ci fermiamo qui a campeggiare. Non è un campeggio vero e proprio, ma una area con piazzole di sabbia, bagni e due zone con bbq. dopo le sei e mezza fa buio, buio pesto. Non siamo abituati a tutto questo buio, ma è un atmosfera magica. La luna si riflette sull’acqua regalandoci una lanterna naturale. Affascinante. E’ un posto di una bellezza unica, uno dei posto da visitare assolutamente se si viene al nord.

Francois Peron National Park

Big Lagoon

CORAL BAY – LUNGO LA R1

Dopo essere rimasti 3 giorni a Monkey Mia ripartiamo alla volta di Coral Bay, a circa 600 km.

La strada, mano a mano che risaliamo verso nord, si fa sempre più calda e con poco traffico.

Siamo sulla National Route 1, strada a due corsie ampie, asfaltata e con terra rossa tutt’attorno. Iniziamo a vedere cartelli di pericolo floodway (nel  periodo delle pioggie da gennaio a marzo), segno che ci stiamo avvicinando all’afoso nord australiano.

Facciamo sosta a Carnarvon, città delle banane, dove ci beviamo un perfetto capuccino con muffin, naturalmente alla banana, al Gallon Cafè.

Riprendiamo la R1. A destra il paesaggio è un continuo cambio di colori: l’arancione dei banksia e grevilleas, il rosso e nero dei kangaroo paws (zampe di canguro), il rosa antico degli starflowers, il porpora degli smoke-bushes e tanti eucalitpti dal caratteristico verde grigio

Siamo nel pieno del periodo dei wildflowers, che nel nord del Western Australia corrisponde ad agosto/settembre.

Finalmente arriviamo a Coral Bay, dove troviamo un bellissimo campeggio proprio davanti l’oceano, il Bay View.

NINGALOO REEF – LA BARRIERA CORALLINA PIU’ BELLA AL MONDO

Lasciata la sosta tecnica di Coral Bay partiamo alla volta di Exmouth dove ci attendono 4 giorni di vita di mare: siamo nel bel mezzo di una delle più belle barriere coralline al mondo, il Ningaloo Reef.

A differenza della più nota barriera corallina dell’est australia (Cairns e d’intorni), la barriera corallina del Western Australia è più vicina alla costa, si può raggiungere a nuoto (anzichè con 2 ore di barca) ed è incontaminata.

 torquaise coast

Lunghissime spiaggie bianche intervallate da mangrovie verde brillante e pesci incredibili.

Siamo arrivati a settembre, ormai è finita la stagione delle mante (peccato, era il mio sogno) ce ne sono solo poche, ma siamo nel pieno della stagione delle balene Humpback.

Ad Exmouth andiamo al centro informazioni turistiche e prenotiamo un tour per vedere le megattere, il tour in barca con Exmouth Diving Centre costa ca 150 aud e li vale tutti.

Partiamo alle 7.00 puntualissimi, dopo mezz’ora ci fermiamo in una baia a fare snorkelling. Non è la prima volta nella barriera corallina, ma qui è veramente eccezionale: coralli enormi dai colori rossi, gialli, viola, coralli come grandi dalie color rosa, coralli verdi lunghissimi che sembra quasi di nuotare in mezzo ad una foresta di spaghetti e in tutto questo, pesci di ogni genere.

Ritorniamo a bordo del catamarano che ci porta verso il largo e qui, dopo circa un’oretta ci fermiamo all’improvviso: siamo circodanti da megattere, che sbuffano, saltano, girano attorno alla nostra imbarcazione come per salutarci. Ciak ciak ciak il rumore delle nostre macchinette che cercano di catturare questi magnifici animali.

Ma ci rendiamo conto che nessuna foto riesce a catturare le emozioni che ci regalano questi grandissimi mammiferi. Il senso di leggerezza e potenza, di delicatezza e forza, sono animali stupendi. Facciamo ritorno al porto e ritorniamo nel nostro campeggio.

Il giorno seguente decidiamo di visitare il Cape Range National Park con il nostro 4×4.

Il paesaggio ci lascia senza parole, è come un quadro astratto: il rosso vivo della terra che si mescola al verde grigio dei cespugli, fulmini bianchi delle spiaggie e nuvole azzurre dell’oceano. Ad incorniciare il tutto, il blu intenso del cielo senza una nuvola, senza cavi elettrici e movimentato dal saltellare di canguri che qua e là spuntano guardandoci come se li avessimo svegliati.

Il parco è enorme, ne vediamo solo un pezzettino ma è sufficiente per farmi innamorare di questo posto.

canguro

Un altro giorno a zonzo con il nostro 4×4, ma questa volta obiettivo spiaggie: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Dalla Turquoise Bay, Tulki Beach alla Oyster Stacks, spiaggie bianchissime, senza nessun essere umano, solo un grande enorme e meraviglioso acquario naturale.

L’acqua è freddina, ma una volta tuffati sembra come una calda coperta.

Facciamo ritorno per l’ultima notte al nostro campeggio.

Il campeggio qui è una abitudine, gran parte della gente che vive nel Western Australia ha un camper o una roulotte per muoversi. Le distanze sono tali da rendere obbligatorio pernottare lungo la strada ed il campeggio è il modo più economico e sicuro per trovare alloggio.

Ma il campeggio è più di un posto dove dormire. E’ magico. E’ bello arrivare, accendere il gas, sedersi attorno al tavolino e guardare il cielo che da blu diventa via via più scuro così da permetterci di vedere quei miliardi di puntini argento che fanno tanta allegria.

Salsiccie e ananas grigliati, un dolcetto di cioccolata e via a nanna, pronti a ripartire.

SEMPRE PIU’ A NORD – SOSTA A KARRATHA

Giornata di viaggio, quasi 600 km per arrivare a Karratha. Le strade si fanno via via più brulle, isolate, rosso fuoco,  incontriamo si e no 5 macchine, ma il paesaggio attorno è sempre affascinante.

Anche le mosche qui ci hanno abbandonato, inizia a fare molto caldo e, per la prima volta, apriamo l’aria condizionata. Ogni tanto, anticipato da un fumo rosso, incrociamo quei lunghi tir che attraversano l’outback australiano e penso a quanto siano bravi a guidare per tanti chilometri nel nulla.

Ci fermiamo all’unica Roadhouse dopo 250 km e  facciamo finalmente benzina.

Siamo al Nanutarra Roadhouse, classico punto di ristoro in mezzo al nulla. Decidiamo per sicurezza di riempire una latta di benzina, non si sa mai. Riprendiamo la marcia verso Karratha.

Attraversiamo il lunare Cane River Conservation Park, con le sue dolci colline increspate da piccoli cespugli verde grigio e rosso, tanta terra rossa attorno. Altre 3 ore di macchina ed arriviamo a Karratha, e proseguiamo fino a The Cove Holiday Village dove campeggiamo vicino all’oceano.

Stanchi dalla lunga giornata, giusto il tempo per una pasta, sprofondiamo a letto.

 infiniti campi di grano

 paesaggio al nord

EIGHTY MILE BEACH – LA LUNA DEL WESTERN AUSTRALIA

Questa sarà forse la giornata più stancante, ci aspettano 700 km di strada che viene definita “la più noiosa dell’emisfero australe” e scopriremo che è proprio così. Fatta la spesa a Karratha riprendiamo la R1 direzione Broome, con l’obiettivo di fermarsi durante il tragitto alla stupenda Eighty Mile Beach.

Passiamo per Port Hedland, un porto industriale, una cittadina che non ha nulla da offrire se non distributori, cisterne e grandi capannoni di cemento. Qui troviamo un via vai di camion, lunghi tir colorati e camion pronti ad essere caricati, immense zone di deposito container che sembrano mattonicini lego dai colori smunti dal sole.

Dopo 500 km di strada dritta dritta, senza alberi, senza cittadine e senza esseri umani, svoltiamo finalmente a sinistra verso l’oceano, siamo arrivati al Eighty Mile Beach Camping.

E’ pieno di roulotte, camper, 4×4 iperattrezzati ma, incredibilmente, c’è tanto silenzio. Il campeggio ha piazzole ombreggiate da alti alberi, cespugli che riparano dal vento e a pochi passi c’è l’oceano. Sorseggiamo un bel caffè caldo e andiamo verso la spiaggia.

Dopo alcune dune di sabbia bianca si apre davanti a noi una distesa lunga, lunghissima (80 miglia appunto) e larghissima. Per raggiungere l’acqua camminiamo un bel pò, in lontananza vediamo sagome di persone che passeggiano e, illuminate dal sole che sta tramontando, tante reti da pesca che sembrano fatte di fili d’oro. Rimaniamo incantati.

Il paesaggio è lunare. Ampia, lunga, infinita spiaggia argentata, interrotta solo da conchiglie bianche piatte. Talmente è luccicante che sembra di camminare sopra le nuvole, che specchiandosi sull’arenile, si confondono con il cielo.

 Eighty Miles Beach

paesaggio del north.

Ceniamo pronti per ritornare al mare di notte.

Il campeggio è poco illuminato, con una torcia andiamo verso l’oceano e ci stendiamo, con il naso all’insù, sopra una duna di sabbia.

Indescrivibile. Siamo attorniati da stelle, piccole, piccolissime e grandi, luminose, appariscenti ed appena visibili.

Sembra di essere dentro una stanza fatta di stelle, stelle ed ancora stelle, stelle a 360 gradi.

E’ insolito, non c’è solo il cielo stellato, è stellato anche a destra e sinistra, davanti e dietro, sopra e sotto. Sono così tante e sembrano così vicine da mancare il fiato.

Non riesco a trovare le parole giuste per far capire la magnificenza di quel posto, ma credetemi, è da provare. La prima volta che siamo andati in Africa siamo rimasti sbalorditi dal cieli stellato, ma qui è tutta un altra cosa. E’ il cielo africano moltiplicato per 100 volte.

Decidiamo di stare un altro giorno, così da vivere il posto anche di giorno.

BROOME- CITTA’ DELLE PERLE

Siamo giunti all’ultima tappa del nostro viaggio, altri 300 km e arriviamo a Broome.

Sarà che negli ultimi 600 km abbiamo visto solo rosso, polvere e canguri (alcuni purtroppo anche morti lungo la strada), ma la vista di Broome ci ha riempito il cuore.

Finalmente case, vita, esseri umani ma sempre con quella serenità e dolcezza che caratterizza il Western Australia. Non c’è confusione, anche se nella bellissima Cable Beach ci sono tanti giovani sdraiati sulla spiaggia, gente seduta sul parco attrezzato e altri a passeggio lungo la stradina che costeggia l’oceano.

Campeggiamo al Cable Beach Caravan Park enorme, con una bella piscina, piazzole ampie e tantissima gente. Da qui a piedi arriviamo alla spiaggia, al supermercato e ai ristorantini della zona.

Rimaniamo qui 4 giorni, relax e visita dei dintorni.

Broome coast

Broome è famosa, fra l’altro, per la produzione di perle, così non ci lasciamo scappare l’occasione di visitare la Pearl Luggers a Chinatown. Prendo giusto una perla come ricordo per mia mamma.

Passeggiamo lungo i Courthouse Markets alla ricerca di oggetti di artigianato locale,  ascoltando il suono triste del didgeridooo.

Il suono del didgeridoo è un misto fra tristezza e serenità, è un suono che entra dentro, come se ogni nota toccasse ogni singolo organo del mio corpo. E’ cosi’ profondo, cupo, forte che mi rimane in testa. Ancora oggi, se chiudo gli occhi, sento quel rimbombo, quel duuud duuuud duuuud che, cosi’ coinvolgente e magico, mi dona energia naturale.

E’ bello camminare fra le stradine ordinate di Broome, accarezzati dal venticello e avvolti dall’allegria che emanano le botteghe colorate, i sorrisi semi nascosti dai cappelli color cuoio della gente del posto ed il cri cri dei numerosi grilli (siamo nella stagione degli “amori” dei cricket, nelle zona delle mangrovie di Broome e’ pieno di grilli neri).

Altro giorno a Broome, questa volta prendiamo in nostro camper 4×4 alla scoperta delle impronte di dinosauro di Gantheaume Point.

La zona è spettacolare: formazioni rocciose di color rosso arancione che vanno a picco sul blu dell’oceano che sembra abbracciarle con alte onde spumeggianti. C’è un bellissimo percorso lungo tutta la Cavite Road da fare anche a piedi. Con la bassa marea, nel punto più a ovest del parco, è possibile vedere una grande impronta di dinosauro.

Broome

Ultimo giorno a Broome, decidiamo di andare a nord, passando per la Willie Creek Pearl Farm, non tanto per le perle ma per l’incantevole paesaggio. Qui il mare non è azzurro, ma è di un turchese abbagliante. La temperatura dell’acqua è perfetta perchè si tratta di una insenatura e quindi è più calda dell’oceano aperto. Per arrivarci è necessario un 4×4, la strada è una avventura fra buche, dune di sabbia bianche e radici di mangrovie che affiorano all’improvviso in mezzo al sentiero, ma ne vale proprio la pena.

Ed eccoci alla fine del nostro viaggio nel  nord of Western Australia.

Itinerario Viaggio al Nord

A Broome lasciamo il nostro camperino 4×4 (il drop off in altra località ci è costato circa 500 aud ma non avevamo nè tempo nè voglia di ritornare per la stessa strada e fare altri 2500km)  e prendiamo il piccolo aereo che ci riporta a Perth, pronti per un altra avventura, questa volta nel sud del fantastico e poco noto Western Australia.

E’ stato un viaggio stupendo, se dovessi descriverlo in 3 colori direi azzurro, bianco, rosso e se dovessi sintetizzarlo in poche parole scriverei…


 l’immensità di un paese raccolto lungo una costa spettacolare, in cui la natura regala ad ogni angolo emozioni che riempiono la vita.


Prossimo viaggio nel Sud del Western Australia

12 Replies to “Western Australia: gli spazi sconfinati del Nord”

  1. Che meraviglia! L’Australia non è altro che questo, pura meraviglia! Ci sono stata l’anno scorso e ho visto l’east coast, quest’anno l’obbiettivo è il Western Australia e direi che mi hai dato degli spunti ottimi per impostare l’itinerario!

  2. Che meraviglia. Non posso dire altro che “Che meraviglia”. Sono stata in Australia, ma non nel Western Australia, quindi tutta questa parte di continente mi manca totalmente, ahimè.

  3. meraviglioso racconto!! non sapevo ci fosse barriera corallina su questa costa. E incontrare tutti quegli animali….viaggio stupendo! in quanti giorni lo avete fatto?

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