Thailandia: un paradiso verde oltre Phuket

Thailandia: un paradiso verde oltre Phuket

Last Updated on 18 Settembre 2023 by latartarugavolante

La Thailandia è ormai entrata di diritto fra le mete più gettonate degli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid.

Io avevo sempre considerato la Thailandia un posto troppo affollata per i miei gusti, non era a dire il vero fra le mie mete preferite. Ma mi sono ricreduta, soprattutto se, della Thailandia, si evita Phuket.

Avevamo in programma un viaggio a Kuala Lumpur, città malese che mi ha davvero affascinato. Non è semplicemente una grande e moderna città, ha qualcosa di speciale nel suo essere innovativa, moderna e al tempo stesso molto tradizionale. Ma non mi dilungo su questo viaggio, che potete leggere sull’articolo dedicato a  Kuala Lumpur.

Essendo in Malesia e volendo allungare il viaggio, ho valutato alcune alternative non troppo lontane. La Malesia delle foreste e degli Oranghi l’avevo già vista alcuni anni fa, bellissimo viaggio, mi sono perdutamente innamorata del Borneo e dei suoi pelosi abitanti.

Indonesia, già fatta. Evito di ritornare negli stessi posti, visto che gli anni di viaggio si stanno riducendo e il Mondo è sempre li, grande e immenso, tutto da scoprire. Mi mancava la Thailandia, così ho studiato un giro che mi permettesse di vedere la vera anima thai: la gente, la sua cultura e la natura.

thailandia village

Phuket –  toccata e fuga

Siamo arrivati all’aeroporto di Phuket e ci siamo rimasti solo due lunghissimi giorni. Devo dire che Phuket non mi è piaciuta. Troppo caos, troppi turisti, troppa confusione , troppo sporco e troppo “falsa”. Ah, anche troppe zanzare. Io e le zanzare non abbiamo un bel rapporto. Le attiro, proprio come i gatti con il mio giardino:)

Anyway, eravamo li e per due giorni l’abbiamo girata. In auto, in tuc-tuc e in bicicletta. Phuket è mare e cibo. Queste sono le due anime dell’isola. Ad ogni angolo si trovano ristorantini o piccoli negozi che vendono cibo di ogni genere: da spiedini di pollo, a polipi fritti, rane in umido e ogni altro oggetto commestibile e non. Ciò che attira l’attenzione sono i colori, bancarelle multicolore ovunque.

Venditori di cibo a Phuket

 

spiedini di carne

Nelle zone più turistiche i venditori hanno imparato a mettere la foto del piatto, così da rendere più semplice scegliere. In effetti se non si è della zona, è dura capire cosa scegliere fra un Tom Yum Goong, Yam Nua o Por Pia Tord.

bancarelle intelligenti con foto dei piatti

phuket è cibo in Thailandia

Itinerario di viaggio a Phuket – Thailandia

Vi lascio il nostro itinerario di viaggio. Due giorni sono sufficenti per vedere Phuket, se si vuole conoscere l’isola. Ne servono di più se si vuole divertirsi con la gente del posto o rimanere in panciolle al mare.

itinerario di viaggio a Phuket in 2 giorni

Phuket città vecchia

L’isola di Phuket non è grandissima,  ma nemmeno così piccola da girare a piedi. La prima tappa più interessante è la città vecchia di Phuket, che si trova a circa un ora e mezza dall’aeroporto, nella zona a sud-est dell’isola.

La città vecchia è ricca di abitazioni in stile sino-portoghesi, caratterizzate dai colori pastello e dalle finestre ad arco,  abitazioni che contrastano con le immense ville dei mercanti cinesi di fine 1800. Ciò che mi ha colpito di più sono le migliaia e migliaia di cavi elettrici che sovrastano i tetti, che penzolano ovunque, così tanti che a fatica si vedono i palazzi. Incredibile.

Phuket case stile coloniale

Phuket colonial home

Wat Chaithararam

Il tempio più grande dell’isola e anche il più famoso. Il Wat Chaithararam lo trovate scritto nelle mappe come Wat Chalong.

Ecco, questo è uno dei problemi della Thailandia, ovvero “dove diavolo si trova quel tempio o quella via“? Si perchè nelle guide trovi ad esempio Wat Chai Tararam (dove Wat significa Tempio buddhista), ma se si scrive così in google Maps non si trova. Se si chiede alla gente, ancora meno. Così si va un può a caso e si trova che Chai Tararam, è detto Chalong. Vatti a capire il perchè!

Wat Chalong Thailandia

Anyway, se lo trovate è un bel tempio buddhista, con i suoi colori e edifici in stile Thai. All’interno numerose statue dorate e dipinti colorati.

Il tempio si trova a circa 20 minuti d’auto, ovvero 10 km dalla città vecchia.

Phuket barche in spiaggia

Big Bhudda

Un altra tappa obbligata è il Big Buddha, ovvero una statua gigante di Buddha color bianco, alta circa 45 metri. Questo è certamente il sito turistico e religioso più visitato di Phuket. Impressiona la grandezza del Buddha seduto, ma ancor di più bellissima la vista dell’isola, visto che il buddha gigante si trova sulle colline di Nakkerd Hills.

Il Big Buddha è a 8 km dal tempio ovvero 18 km circa dalla città vecchia.

Promthep Cape

Dal Big Buddha si prosegue sulla strada principale che porta verso sud. Altri 10 km circa e si arriva al  punto più meridionale dell’isola, punto panoramico dove si trova un piccolo monastero e dove attendere il tramonto che, da qui, è davvero magnifico.

Thailandia sunset

Dopo aver visitato i punti salienti di Phuket Isola, rimane da vivere l’isola di notte, con le sue feste, le luci, locali che rimangono aperti fino alle 5 del mattino. La vita sfrenata e degli eccessi è tutta concentrata a Patong, lungo la Bangla Road. Se siete amanti delle feste fino all’alba, questo è il vostro “distretto”.

Phuket baia

Phuket stradine di città

Noi, da vecchi babboni, abbiamo preferito le tranquille zone di Karon, Kata o Kamala beach. Se volete posti rilassanti, con poca gente e pochi locali notturni queste zone di Phuket sono da preferire.

Phuket aereo

Eccoci, finalmente sono passati i due giorni, lasciamo la vibrante, luccicosa e festaiola Phuket, per immergerci nella vera Thailandia.

Provincia di Phang Nga – Thailandia del Sud

Abbiamo scelto di trasferirci con l’auto al nord della Thailandia meridionale, nella zona di Phang Nga.

La scelta è stata semplice: dove si trova la zona più selvaggia della Thailandia? Proprio qui, dove si trova la più grande foresta tailandese e una delle baie più famose in termini di biodiversità e bellezza.

La provincia di Phang Nga si affaccia sul Mar delle Andamane, una dei tratti di costa tailandesi più belli dal punta di vista mare. Le spiaggie qui sono lunghissime, spiaggia bianca soffice e il mare è azzurro con sprazzi verdi. Classica foto di mare, con ombrellone azzurro e mare e cielo della stessa tonalità. Lungo la costa primeggiano le palme da cocco che con le loro ombre a petalo sembrano grandi fiori distesi sulla sabbia.

voglia di relax in Thailandi

Phang Nga – mare

Abbiamo trascorso alcuni giorni di mare e relax. Ma chi mi conosce bene, sa che non riesco a rimanere ferma a prendere il sole. Mi piace scoprire, mi piace capire dove sono e cosa c’è attorno a me.

thailandia beach

 

pescatori in khao lak

Così ho passeggiando lungo la costa mi sono ritrovata nel bel mezzo di un villaggio di pescatori. Capanne fatte di bambù, tetti di lamiera, porte fatte con teli di plastica blu elettrico.  E davanti casa la barca, il loro lavoro.

Ogni mattina, dal mio alloggio, li vedevo rientrare. Erano piccoli puntini colorati nel mare turchese. Dietro di loro una buffa scia bianca che sembrava non finire mai. Alla sera invece li vedevo in lontananza, tante lucette verdi, li in fondo all’orizzonte che sembravano segnare una linea retta fra cielo e mare.

fisherman returning at home

green light fisherman thailandia

All’improvviso è iniziato a piovere  Così sono entrata in una di queste capanne e mi sono seduta in attesa che cessasse la pioggia. Dopo un po’ si avvicina un cane, era magro, color marrone e giallo. Si accuccia al mio fianco e abbassa la testa. Sembrava stanco, forse affamato, ma non avevo nulla da dargli. Di li a poco arriva un ragazzo, bagnato fradicio e teneva con se un pallone giallo a righe verdi. Il cane si alza e inizia a scodinzolare felice. Mi scuso con il ragazzo, ma questo mi guarda, sorride e mi dice qualcosa nella sua lingua. Non capisco cosa dice e lui  non capisce l’inglese, ma in realtà non servivano parole. Abbiamo giocato un po’ assieme con pallone e con il cane, abbiamo riso assieme.

case di pescatori in thailandia

improvviso acquazzone in thailandia

 

lunghe spiagge bianche in thailandiaIl sole è ritornato, il cielo è di nuovo azzurro e ognuno è tornato a ciò che faceva prima. Saluto con la mano il ragazzo e me ne vado. Non so perchè, ma ero felice. E’ stata una bella giornata. A volte è così semplice la vita, è bella di suo, non servono chissà quali cose, nè viste spettacolari nè monumenti eccezionali. Basta una piccola palla gialla e verde.

Khao Lak-Lam Ru

Oggi invece noleggiamo un auto e ce ne andiamo verso nord, direzione Parco Nazionale di Khao Lak – Lam Ru.

Lungo la strada incontriamo persone in motorino che guidano come dei pazzi. Le curve, perchè girare, tagliarle e andare dritti, ecco la ricetta per guidare come un thailandese. E noi in auto avevamo bisogno di quattro, otto occhi, non solo per non fare un frontale con le moto ma anche per evitare buche profonde come canyon, gatti e cani randagi che gironzolavano in mezzo alla strada come fossero nel bel mezzo di un corteo funebre e mucche enormi che pascolavano a due centimetri dall’asfalto.

foreste thailandesi

Il Khao Lak Lam Ru National Park è piccolino ma è interessante per le escursioni a piedi e le sue cascate. Fra tutte le cascate di Ton Chong e  Saeng Thong.

Ton Chong Fa Waterfall

Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio, ci siamo riempiti gli zaini di bottiglie di acqua e siamo partiti a piedi seguendo le indicazioni per la Tong Chong Fa Waterfall. I primi metri sono sembrati semplici, eravano pimpanti e contenti. Guardavo ogni sassolino, ogni pianta e ogni piccolo rumore era per me un “cos’è” , “chi è”.

foreste in thai

il verde intenso delle foreste thailandesi

La foresta è piena di piante grandissime, piante il cui nome non sono riuscita a scoprire. Sono bastati venti minuti di cammino all’interno della foresta verde per rendermi conto che faceva caldo, tanto caldo. Ci siamo fermati per sorseggiare un po’ d’acqua e senza nemmeno accorgerci ne avevamo bevuta mezzo litro a testa tutta d’un fiato. Le nostre magliette erano fradice, come fossimo caduti in acqua. A questo punto il dilemma era: continuare fino alla cascata o tornare indietro? Eravamo li per la cascata, non potevano ora ritornare sui nostri passi, così abbiamo proseguito e in due ore siamo arrivati.

track nelle foreste in Thailandia del Sud

Sarà stata la fatica, sarà stato per una questione di “principio”, ma la cascata era favolosa. Alta, piena, rumorosa e soprattutto fresca. Non c’era nessuno, gli unici “scemi” a camminare con quel caldo eravamo noi, ma bene, così ci siamo messi in slip e gettati in acqua senza tanto pensarci .

io e la foresta in thailandia

costruzioni di legno in thailandia

Khlong Phanom e Khao Sok National Park

Dopo la sudata, una bella dormita in un piccolo lodge li vicino e il mattino seguente eravano pronti per il “core” del nostro viaggio in Thailandia.

Siamo risalita più a nord, dove avevamo visto c’era uno dei più grandi parchi della Thailandia. Arrivati all’entrata abbiamo chiesto una mappa e indicazioni per girarlo, ma non c’era nulla. Ci hanno consigliato di prendere una guida, per evitare di perderci. E così abbiamo fatto.

Khlong Phanom National Park

La nostra guida, dal nome impronunciabile e inscrivibile, abbiamo deciso si chiamava Chan, questo era il nome pronunciabile più vicino a quello che lui ci aveva detto.

Chan ci ha portato a piedi in giro per la foresta incantata. Le montagne calcaree alte rendevano  il verde della foresta scuro, a volte quasi “pauroso”. Torrenti grandi e piccoli si intrecciavano fra di loro e creavano dei disegni incredibili. Noi camminavamo spediti, seguivamo Chan che sembrava conoscere ogni centimetro di quella zona. Così ogni tanto si fermava, non so se era per farci respirare, ma in quei momenti ci raccontava del rapporto fra gli animali e le piante, rapporto simbiotico essenziale per la sopravvivenza di entrambi.

 

fiumi e torrenti nei parchi in thailandia

 

fiumi thailandesiAbbiamo trascorso l’intero giorno a spasso per il parco. Cascate belissime, alberi incantati e scimmie. Chan ci ha raccontato che qualcuno dice di aver visto delle tigri nel parco, ma lui che lo conosce da anni, non ne ha mai vista una. Non abbiamo visto nemmeno elefanti, ma di questo ve ne parlerò più avanti.

Sfiniti, sudati e felici, così siamo arrivati nelle capanne che ci ospitavano per la notte. E’ stata una bella giornata, quelle in cui senti la natura entrare nei pori della pelle, senti quel qualcosa di magico che la foresta e i fiumi ti donano. Io la chiamo pace.

tipica casa thai

Khao Sok

Oggi giornata destinata all’altra parte del Khlong National Park, ovvero il Khao Sok, forse il parco nazionale più famoso della Thailandia.

In auto ci spostiamo a Khao Sok, un piccolo villaggio dove troviamo ristorantini caratteristici, agenzie di viaggio locali e immancabili “tempietti” addobbati di fiori colorati. Qui abbiamo trovato una escursione di due giorni da fare in battello e con pernottamento in una “zattera”(Raft House). Frank non è proprio entusiasto di dormire sopra una zattera, che chissà come è costruita, chissà se tiene, chissà se fa acqua… ma è l’unico vero modo per visitare questo meraviglioso parco.

Il parco di Khao Lak è di una bellezza assurda. Una foresta pluviale fra le più antiche al mondo e la foresta principale della Thailandia. Una foresta che abbraccia un grande lago azzurro da dove, qua e là, spuntano rocce calcaree che rendono il paesaggio surreale. La foresta ospita una grandissima varietà di piante e fiori (anche la famosa Rafflesia che avevamo visto nel Borneo anni fa) e altrettanti animali fra cui elefanti, gibboni e orsi malesi.

Thailandia verde e piante grandi

foresta in thailandia

A Khao Sok non abbiamo connessione, ma noi a dire il vero non abbiamo nemmeno comprato una Sim, ci piace essere liberi, viaggiare come si faceva all’epoca del “no internet time”.

Abbiamo girato il parco di Khao Sok in tutti i modi: prima a piedi, seguendo una guida. Poi sempre guidati, abbiamo girato con una canoa, talmente barcollante che cercavo di respirare piano per non rovesciarmi in acqua. Infine … no, non abbiamo girato il parco a dorso di elefanti, non me la sono sentita.

tempietti tipici thailandia

La bellezza della natura del Khao Sok, il rumore lieve delle fronde degli alberi, i colori intensi del verde, del blu del cielo e del grigio quasi argenteo delle montagne, il tutto accompagnato da un silenzio quasi irreale ha reso sorprendente questo viaggio. La Thailandia non è solo questo, ma questo è ciò che mi è entrato dritto al cuore.

Gli Elefanti della Thailandia

Quando stavo studiando come organizzare il viaggio in Thailandia avevo visto moltissime foto di gente assieme agli elefanti ed era fra le mie “to do list”.

Appena arrivata in Thailandia mi sono subito informata, dapprima presso le agenzie locali e internet. Ho trovato decine e decine di posti dove fare l’esperienza con gli elefanti e tutte, ma veramente tutte, hanno le stesse opzioni:

  • incontro con elefante presso la riserva, imparare a fare le “palle” di cibo per loro, dare da mangiare agli elefanti e ascoltare la guida che racconta di come vivono e come si nutrono questi bellissimi animali;
  • step ulteriore, fare il bagno con gli elefanti su fiumi o pozze fangose

Ogni riserva propone questi due tipi di incontri. E ogni riserva si definisce “etica”, o un “santuario”. Tutte amano gli elefanti e tutte trattano gli elefanti come fossero dei figli… bla bla bla. Ho letto molto su queste attività etiche e soprattutto ho approfondito grazie all’incontro con una referente di una organizzazione no profit inglese che si occupa della salvaguardia degli elefanti – Action for elephants UK. Attraverso le sue informazioni ho capito come la gran parte di questi cosiddetti santuari, in pratica non lo sono. Prendono elefanti dagli zoo, dai circhi e, peggio, elefanti piccoli dalla foresta per farli diventare “carne per turisti”.

Far fare agli elefanti bagni in acqua ogni ora, con gente attorno, non è un comportamento naturale per loro. Portare gente in groppa per ore, non è naturale per loro. Farsi dare da mangiare cose che non trovano in natura, non è naturale per loro. Interagire con tanta gente, non è naturale per un elefante.

Ognuno di noi la penserà come meglio crede. Per me utilizzare questi splendidi animali solo per compiacere ai turisti che così possono dire ho fatto il bagno con un elefante e solo per farsi un selfie, non mi sembra un modo in cui amiamo la natura.

La signora mi ha detto, “se non ci credi va a vedere dopo la chiusura di uno di questi “santuari” come e dove sono gli elefanti”. Così ho fatto. E ho visto elefanti incatenati alle gambe, rinchiusi in recinti di due metri per due. Lontani uno dall’altro. Mi ha scosso la vista di questi elefanti, enormi, emblema di potenza e libertà, ridotti in queste condizioni.

Per questo non me la sono sentita di partecipare a questa “brutalità”. Dopo aver visto gli elefanti correre liberi, farsi le coccole con le proboscidi in Africa, non me la sono sentita.

Voi fate la vostra scelta. Ma se proprio volete vederli, allora andate su quei pochi centri dove gli elefanti sono liberi e si possono solo ammirare (non toccare o fare il bagno con loro) da delle piattaforme poste in alto. Un esempio è l’Elephant Hill .

Thailandia della gente e dei villaggi

Lungo i percorsi in auto e a piedi girovagando per la Thailandia del sud, abbiamo potuto vedere e parlare con molti “locali”. Questa parte della Thailandia è molto pura, meno turistica di Phuket o di Bangkok. Qui abbiamo visto villaggi semplici, dove la gente vende qualsiasi cosa, utilizzando il motorino. Il motorino è il loro negozio. Arrivano in città, parcheggiano, si siedono e offrono cibo cucinato al momento o cibo appena sfornato. Poi all’imbrunire, brum brum, ritornano a casa.

motorini come negozi in thailandia

villaggi in khao lak

tramonto villaggio thailandese

La gente è sempre molto gentile, sorridente e sono molto orgogliosi di ciò che sono e di tutto ciò che hanno. In pochissime parole, sono felici così.

Una signora vendeva dolci appena fatti da lei. Uno era nero, ma proprio nero. Mi sono avvicinata chiedendole il nome, ma ahimè non capiva l’inglese. Allora mi ha fatto segno di assaggiarlo. Ho preso un pezzettino grande come un chicco di riso, messo in bocca e … come spesso capita era disgustoso. La signora mi guarda sorridendo, fiera di quel dolce, e io “ipocrita” fino in fondo, sorrido e con un dito sulla guancia mimo “quanto è buono!”. Ho provato a pagare, ma la signora non ha voluto, anzi, voleva darmi un altro pezzo di dolce ma ho rinunciato.

 

khao lak woman con dolce nero

negozio tipico della thailandia del sud

Tempio Buddhista nella Thailandia del Sud

Passeggiando per un villaggio sperso nella foresta abbiamo visto un bellissimo tempio buddhista. L’entrata era imponenete, così abbiamo pensato di entrare e dare un occhiata. Il tempio era vuoto, apparentemente vuoto. Stavamo passeggiando vicino al tempio, quando all’improvviso sono apparsi tre cani randagi, grandi, marroncini che hanno iniziato ad abbaiare. Abbaiavano e si avvicinavano piano piano. Abbaiavano sempre più forte. Ho preso paura. Per fortuna dal tempio è uscita una signora che ci ha fatto cenno di salire le scale ed entrare.

templi buddisti

tempio buddista in thailandia

 

La signora ci ha detto che quei cani sono i custodi del buddha, non vogliono che nessuno si avvicini alla campana che sta in centro del tempio. Nessuno sa da dove vengono e nessuno da loro da mangiare. Ma sono anni che vivono li e in molti credono siano i figli del Buddha, quindi nessuno osa mandarli via.

tempio buddista in khao lak

Le spiaggie della Thailandia del Sud

La zona di Phang Nga è diversa rispetto alla altre zone delle Thailandia. Qui abbiamo da una parte un mare delle Andamane incredibilmente affascinante, con le sue lunghe spiaggie bianche e il mare che quando non soffia il vento diventa una tavola color azzurro.

Dall’altra parte c’è la Baia di Phnag Nga, dove si trovano alcune isole, fra cui la famosa isola di James Bond. Noi non ci siamo stati perchè oggi è diventata una meta così gettonata che ci sono più barche di turisti che acqua.

Al contrario, se avete tempo consiglio di prendere una barca che vi porti dalla parte opposta della baia, ovvero alle Similan Islands, che sono qualcosa di inspiegabile, tanto sono belle.

khao lak sea

pontile sulle andamane sea

mare thailandese

Mar delle Andamane

Thailandia del Sud

La Thailandia è un paese semplice, colorato, pieno di vitalità e ricco di bellezze naturali.

Mi aspettavo un paese “finto”, mi sono ritrovata in un luogo in cui la gente sorride con il cuore, dove la natura è la protagonista attraverso foreste immense e baie candide. La vera Thaiandia è nella gente, nei piccoli villaggi e nelle strade piene di buche e baracche di pescatori. La Thailandia che non mi è piaciuta invece è quella di Phuket o Koh Samui, isole diventate un “mito” per tanti turisti, ma dove di thailandese non c’è quasi nulla.

Phuket bancarelle ambulante tipica della Thailandia

Dopo aver vissuto una settimana nella foresta, abbiamo dedicato gli ultimi giorni al relax, mare e spiagge, cibo e il far nulla. Questi ultimi giorni ci servono per riprendere le forze, ma soprattutto per capire cosa abbiamo visto, per ricordare cosa ci ha colpito e per far si che le sensazioni e le emozioni si sedimentino in noi.

relax in thailandia

spiagge bianche in thailandia

In ogni viaggio ci prendiamo questo tempo, il tempo per dar tempo ai sogni realizzati di diventare parte di noi.

A volte siamo sempre così di corsa, che anche viaggi emozionanti si traducono in momenti fugaci. Si, bellissimo quel posto, ma le emozioni? Ecco, quelle sono proprio il viaggio, ciò che abbiamo visto non è altro che le sensazioni provate attraverso gli occhi, gli odori, i sapori. Solo fermandoci un po’, giusto quel po’ per far si che nel vortice di immagini, ci resti il bello del viaggio: il cambiamento dentro di noi.

khao lak sunset

sunset in kao lak

Trovate inerario di viaggio in Thailandia del Sud in questo articolo.

 

 

6 Replies to “Thailandia: un paradiso verde oltre Phuket”

  1. Brava tutta verità quello che hai scritto io ho 75 anni di cui 10 vissuti in Thailandia compreso l,’anno dell tsunami per questo ti dico vomplimenti bell’articolo

    1. Grazie Ezio, immagino che esperienza sia stata, difficile e traumatica. Ho visto il museo dello Tsunami e mi ha colpito molto. Cmq 10 anni in Thailandia devono essere stati molto belli. Ora è in Italia o in giro per il mondo? un caro saluto

  2. Ho visto il giro che hai fatto a Phuket e praticamente hai saltato tutta la parte vera dell’isola, dove ci sono i pescatori, la parte est per intenderci. Il Wat Chalong lo chiamiamo così perché è nella cittadina di Chalong è il più importante qui a Phuket e uno dei più importanti in Thailandia, avendo all’interno una reliquia del Buddha. L’isola di Di Caprio è in provincia di Krabi e non di Phang Nga, nella provincia c’è James Bond Island dove hanno girato la pistola d’oro.
    Comunque la vera Thailandia è nella parte Nord, nell’Isaan, per quanto riguarda il mare è dove i thai vanno a fare vacanza nella parte est, prachuap, Chumpon, a Khanom (dove il mare non è un gran che) o verso l’estremo sud nella provincia di Trang. Comunque a Phuket, dove vivo da pensionata, trovi ancora posti dove al ristorante ci sono solo thai, basta cercarli

    1. Grazie mille Cecilia, grazie per la tua testimonianza. Per quanto riguarda l’isola di Di Caprio, in effetti ho sbagliato io, intendevo l’isola di James Bond super gettonata dai tours. Io non posso dire di conoscere Phuket, ti credo quando mi dici che esistono aree meno turistica e più thai, è sicuramente ciò che mi sarebbe piaciuto vedere, chissà mai se un giorno ci andrò, in qual caso magari ti scrivo. Spero di incontrarti un giorno, se vieni in Australia scrivimi, non è poi così lontana da Phuket. Buona e bella vita Cecilia

  3. Ciao tartaruga, stavo organizzando per il prossimo anno un giro a Phuket, a questo punto dici che è meglio cambiare meta? Grazie per info

    1. Ciao Ramona, la Thailandia è molto affascinante, bellissima per il mare e anche per le foreste. Phuket a me non è piaciuta, ma magari a te può piacere. Il mio consiglio è quello di non rimanere tutto il tempo a Phuket, la Thailandia merita di essere visitata almeno un po. Magari potresti arrivare a Phuket e farla la tua base, puoi aggiungere il giro alle Similan Island (spiaggie tipo Maldive) o aggiungere uno stop a Koh Samui. Spero di averti dato alcuni spunti, se hai bisogno scrivimi. Cheers

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