Stirling Range, le montagne del Western Australia
Last Updated on 28 Novembre 2023 by latartarugavolante
Stirling Range, ho scoperto che in Western Australia esistono le montagne 🙂
Ogni volta che qualcuno mi chiedeva “ci sono montagne nel Western Australia“, sorridevo e rispondevo “noooo… l’Australia Occidentale è coste oceaniche, bellissime meravigliose coste, deserti e dune di sabbia. Non esistono montagne, ma solo delle dolci colline“.
Sbagliavo. In realtà ci sono delle montagne, lo Stirling Range appunto. Ok ok, non sono le Dolomiti italiane, non sono certamente le Alpi, con le vette e le cime innevate, ma sono pur sempre delle montagne. Le ho scoperte per caso, andando verso Albany.
Quella strada lo’ho percorsa varie volte e non mi ero mai accorta di questa catena montuosa, perchè bisogna inoltrarsi nella campagna, andare oltre le pianure e li, in mezzo al nulla, emergono loro, la catena dello Stirling Range.
Vi racconto i miei tre giorni a zonzo nello Stirling Range.
Primo giorno – dalle pecore allo Stirling Range Retreat
Siamo partiti da Perth e da qui abbiamo siamo scesi verso Sud, percorrendo la Albany Hwy, la strada nr. 30. All’inizio questa strada percorre la Jarradhale Forest. Una foresta di eucalipti intervallata da coltivazioni di pini. Non c’è molto da vedere per essere sinceri, ma è un viaggio piacevole soprattutto quando fa caldo, ci si può fermare nelle “Aree di sosta” e riposarsi all’ombra degli alberi. In questo periodo poi è bellissimo vedere il contrasto del verde scuro degli eucalipti con l’arancione brillante dei Christmas Tree, alberi che fioriscono proprio nel periodo natalizio e i cui fiori sembrano di gomma morbida.
Dopo una breve sosta caffè e Just Divine (i miei biscotti al cioccolato preferiti, li trovate solo da Aldi Australia), continuiamo il nostro percorso. Abbandonate le foreste entriamo nel mondo dei “pascoli”. Ettari ed ettari di pascoli, pecore grandi e piccole che da lontano sembrano dei sassi di granito, se non fosse che ogni tanto muovono la testa.
Mi piacciono le pecore, sono carine e soprattutto “funny”. Ogni volta che mi fermo per fotografarle, appena sentono la macchina rallentare, alzano la testa e restano immobili a guardare. Poi appena apro la porta per uscire, scappano, corrono via e dopo alcuni metri si fermano e continuano a mangiare. Così ogni volta la foto non ha come protagonista il musetto delle pecore, ma la loro parte “posteriore”.
Dopo 300 km di strada dritta accompagnati da pecore, incontriamo delle cittadine, che non sono altro che due case e un bottle store. That’s it.
A Kojonup svoltiamo verso sinistra per congiungerci sulla Great Southern Hwy, la nostra prossima meta è un lago salato.
Cranbrook Pink Lake
Guardando la cartina avevo visto una zona di laghi salati a nord-east di Cranbrook, così per rendere meno noioso il viaggio, decidiamo di fare tappa a Cranbrook. Lungo la Great Southern Hwy, che è poco utilizzata, incontriamo un laghetto, ma è quasi asciutto. Subito dopo ne troviamo un altro che ha qualche accenno rosa. Così ci fermiamo e lo andiamo ad esporare. Camminiamo con molta attenzione perchè è scivolosissimo, sembra di camminare sul ghiaccio, ma ghiaccio non è.
Ogni curva del lago ci regala colori diversi, riflessi tantastici tanto che cielo e lago sembrano un tutt’uno. E dalla parte superiore del lago eccolo il rosa, rosa confetto, rosa caramella alla fragola.
E come sempre nessuno ne parla, come ogni volta il Western Australia mi sorprende con angoli inverosimili, angoli tutti per noi.
Salt River Road
Da Cranbrook prendiamo la Salt river Road e da qui iniziamo a scorgere le montagne, i Flinders Ranger. La strada è asfaltata e corre proprio ai piedi della catena montuosa da una parte e pascoli dall’altra. Proprio mentre percorriamo con calma la via, Frank frena improvvisamente e dice “una pecorella”.
Scendo e non vedo nulla. Allora mi sposto e vedo una piccola pecorella spaventata che sta attaccata alla carrozzeria della macchina. Cerco di spingerla verso il prato, ma nulla, sta attaccata all’auto come una ventosa. Prendo due mani , gliele metto sul posteriore e spingo. Mi ha fatto ridere perchè era soffice, morbida come un tessuto di lana cotta. Spingo ancora finchè la pecorella fa un balzo e va verso il ciglio della strada. La riprendo e la faccio saltare al di la della recinzione. E’ salva. Mi ha fatto tenerezza, era davvero piccola piccola. Poi per finire in bellezza, Frank mi dice che gran parte dei piatti di “lamb” che fotografiamo nei ristoranti non è altro che quella piccola pecorella. Guarda un po’ la vita, ecco perchè sono vegetariana.
Stirling Range Retreat
Mancano 60 km per arrivare al campeggio. Questa volta non dormiremo in tenda, ma abbiamo prenotato una cabina, il tempo qui è instabile e soprattutto fa ancora freddo di sera.
La strada Salt River Road è incantevole, trasmette serenità . Le montagne dello Stirling sembrano delle coperte di lana ammucchiate l’una sull’altra. Non sono semplicemente verdi, ma hanno diverse tonalità di verde, a volte viola e a volte blu scuro. E ogni volta che spunta una nuvola, le ombre creano luci diverse tali che le montagne sembrano muoversi.
A pochi chilometri dal Retreat troviamo una strada rossa, sterrata, che porta al Mount Trio Bush Camp. Ci inoltriamo piano per quella strada, giusto per ammirare il contrasto di colori e forme. Rosso, verde, blu e giallo dei campi di frumento. Per qualche strana ragione mi ricordava l’Arizona, il viaggio che avevamo fatto nei Parchi dell’Ovest degli USA. In effetti i colori erano gli stessi, il caldo anche. Direi che a vedere questa foto nulla mi direbbe che siamo nel Western Australia. E ciò mi piace tanto.
Lo Stirling Range Retreat è uno dei pochi alloggi all’interno del parco nazionale. E’ basico, ma ha tutto ciò che serve, perfino una piscina. Il nostro “chalet” era semplice, con cucina, letto matrimoniale e letto a castello. Il bagno era in comune. Ci siamo preparati la cena e siamo andati a vedere le stelle, la serata era ideale, cielo terso, nemmeno una nuvola. Per dormire abbiamo usato la coperta di lana del Retreat a cui abbiamo aggiunto il “piumone” portato da casa, immaginavo facesse freddo, ed in effetti era freddissimo.
Secondo Giorno –Â sentieri dello Stirling Range National Park
Oggi dedichiamo la giornata al “walking”, per la gioia di Frank.
Bluff Knoll
Dal Retreat al Bluff Knoll impieghiamo 5 minuti di auto. Parcheggiamo e, zaini in spalla, iniziamo la camminata. Dal parcheggio c’è un bellissimo look-out da cui vi vede la cima del Bluff Knoll e tutta la catena dello Stirling Range. “E’ così bello da quassù!, dice Frank, “non è che siamo tenuti ad arrivare in cima” . Ah ah , dai che non è lunga, gli rispondo sorridendo. Sono 6,8km andata e ritorno, non dovremmo metterci tanto.
Il cammino all’inizio è tanquillo, dopo un po’ si inerpica fra grass tree e piante di baksia. Burrone da una parte, piante spinose dall’altra. Perfetto direi. Per fortuna che oggi c’è il sole, perchè mano a mano che ci incamminiamo sulla vetta il vento si fa più forte e freddo. Impieghiamo 2 ore circa per arrivare alla vetta, siamo a ca 1100 metri, nulla di che, ma dal vento che soffia e dal freddo, mi sembra di stare a 3000 metri.
Quassù incontriamo una guida locale che ci racconta che dal Bluff Knoll inizia un bel percorso di 3 giorni che prevede due bivacchi. Il sentiero, ci dice, è difficile, non tanto per le rocce e i burroni, ma soprattutto perchè è uno dei pochi posti in Australia dove si possono vivere le temperature alpine, con neve, venti gelidi e grandini improvvise.Già avevo deciso di non farlo alla parola “burroni”.
Dalle parole ai fatti. All’improvviso arriva sopra di noi un nuvolone nero, tanto che scendiamo così in fretta che in poco più di un ora siamo già al parcheggio.
Stanchi ma contenti, ci inoltriamo nella parte interna dello Stirling Range.
La Stirling Range Drive
Questa strada è stu-pen-da. E’ una strada sterrata di terra rossa, ben tenuta, percorribile con un auto normale, basta andare piano. La strada è un continuo su e giù, destra e sinistra. Come un serpente che si nasconde fra le montagne. Le montagne sono dolci, non danno un senso di oppressione, sembrano abbracciarti. Ci fermiamo per respirare, per ascoltare l’aria che sussurra. C’e un senso di pace incredibile. Toh, guarda chi si vede. Una blue tongue lizard, la lucertola cicciotta con la lingua blu. Mi diverto ad importunarla un po’ finchè si ferma davanti a me e spalanca la bocca, così che quel blu della lingua fa quasi impressione. E’ tozza, a dire il vero non si può dire che sia bella, ma ha il suo fascino.
Dopo un po’ vediamo un altra lizard, questa volta più grande, ma molto meno mincacciosa.
Terminata la scarpinata della mattina, non abbiamo voglia di fare sentirei difficili, così decidiamo di andare al Central Lookout
Central Lookout
Il cartello dice “400 metri per il lookout”. E cosa vuoi che siano 400 metri.
Iniziamo il sentiero facendoci strada fra grass tree appuntiti e piante acuminate. Dopo un po’ il sentiero va su, su verso il lookout. Ma non è un sentiero, è un viottolo con pendenza 80% fatto di sassi grossi, appuntiti e scivolosi che per percorrerlo impieghiamo quasi un ora. Per fortuna che erano 400 metri!. Da lassù vista eccezionale dello Stirling Range. Da quassù si vede il movimento del serpente verde, la strada rossa e il fumo che il vento sparpaglia nell’aria.
Qui non c’è il vento dell’oceano, quel vento che mi ha accompagnato ogni giorno negli ultimi 7 anni, ma un vento diverso. Il vento delle montagne racconta storie differenti, racconta della pace, del silenzio, di ciò che ti rimpie l’anima quando raggiungi la vetta. La solitudine attiva, quella solitudine ricercata che altro non è se non l’incontrare una parte di se stessi e sentirsi completi.
Ritornare al parcheggio non è stato facile, i sassi erano molto scivolosi e il rischio di frattura era quasi una certezza. Unica alternativa è stata scendere con il sedere, più sicuro anche se più doloroso.
Tramonto dallo Stirling Range
Per finire la giornata ritorniamo al Bluff Knoll per il tramonto. Sono bastati due tornanti per ritornare sulle Alpi. Freddo, vento, ma da lassù abbiamo potuto salutare il sole e ringraziarlo per la bellissima avventura.
Per questa notte abbiamo cambiato “letto”. Avevamo prenotato una camera al The Lily Stirling Range, a pochi chilometri dal Bluff Knoll.
Il The Lily è una fattoria molto grande che noleggia camere e soprattutto noleggia il Dakota, un vecchio aereo americano rimesso a nuovo e trasformato in tiny house. Il The Lily è un autentico silos del 1500, ristrutturato e tasformato in Lodge. A parte il mulino, ci sono camere anche nella Dutch House e Dutch Cottage.
Per prenotare l’areo, il Dakota DC-3 bisogna organizzarsi con molto anticipo e contattare direttamente la struttura al seguente indirizzo : thelilydutchwindmill@bigpond.com
Terzo giorno: dallo Stirling al Porongurup
Prima di risalire al Nord per rientrare a casa, abbiamo deciso di allungare un po’ verso sud, dirigendoci al Porongurup National Park. Ci ero venuta nel 2019 con una cara amica, ma quella volta non ero riuscita a salire fino in cima. Così volevo sfidare me stessa e il mio “senso di vertigini che ogni tanto mi accompagna” e arrivare fino alla vetta.
Il percorso è un livello 5, perchè per circa 2km si cammina su un sentiero irto misto rocce, sabbia e radici. E la parte finale è una vera e propria sfida: bisogna scavalcare delle enormi, gigantesche rocce di granito, dove ogni tanto ci sono dei paletti di ferro. Metti un piede qui, poi allunga la gamba e arriva al secondo paletto. Aggrappati con la mano sulla roccia scivolosa, non guardare in basso perchè c’è il burrone, et voilà , prima roccia scavalcata. Turno della seconda e della terza, sempre a proprio rischio e pericolo.
Una volta superate le rocce si arriva ad una scaletta che porta su, su , su uno skywalk costruito attorno alla principale roccia granitica. A volte mi chiedo cosa possa aver mangiato quello che si è inventato questo percorso. Anuway, da lassù si vede la pianura a quadretti gialli e verdi . Non è tanto la vista, che non è nulla di fantasmagorico, ma è l’impresa quella che conta e che rende anche quella anonima pianura una delle più brillanti, colorate e vive pianure del Aussie Countryside.
Diga di Collie
Prima di rientrare a casa, come sempre cerco qualcosa da vedere di nuovo, ogni volta che parto non tornerei mai. Questa ultima tappa è a Collie, una piccola località a sud di Perth, vicino a Bunbury. Qui tre anni fa hanno fatto un enorme murales che racconta l’Australia. E’ il murales su diga più grande al mondo e vederlo dal vivo è davvero imponente. Non farei un viaggio solo per vederlo, ma lungo la strada merita la deviazione.
Curiosità sullo Stirling Range
Lo Stirling Range è nato dalla metamorfosi di rocce di quarzite avvenuta circa 2000 milioni di anni fa. Sucessivamente i sedimenti si sono modificati per effetto dello spostamento laterale fra l’Antartide e l’Australia e continua a modificarsi per effetto del vento e delle intemperie.  La catena dello Stirling è stata scoperta per la prima volta da un esploratore europeo, Matthew Flilnders, nel 1802, nel 1881 fu scalato per la prima volta da John Forrest e solo a fine ‘800 gli è stato attibuito il nome di Flinders Rangers, in onore del suo scopritore.
Il giro completo dello Stirling Range è di ca 100 km, di cui metà sono sterrati, ma molto ben tenuti. Ci sono diversi percorsi a piedi da fare, di diverse difficoltà .
La cima principale dello Stirling Range è il Toolbrunup, seconda poi il Bluff Knoll. Entrambe sono le vette più alte del Western Australia con i loro 1052 metri di altezza.
Il nome aborigeno di queste terre è Koi Kyenunu-ruff, che significa “la nebbia che gira attorno alle montagne”. In effetti, alla sera e al mattino, spesso la nebbiolina (il “mist”) si alza, rendendo il paesaggio quasi “surreale”.
L’area è un importante zona a livello mondiale per interesso biogeografico ed evolutivo, presentando una flora fra le più ricche del mondo.
Il significato della montagna
Vivendo in Australia da più di 7 anni, avevo dimenticato l’effetto che mi fa la montagna.
Fin da piccola andavo con mio papà a camminare nelle nostre montagne. Con il tempo poi, in motocicletta ho percorso ogni centimetro delle Dolomiti, ogni Passo/valico era qualcosa di epico da fare in moto. La montagna ti entra dentro, diretta, senza che te ne accorgi.
Poi con gli anni mi sono scordata come mi sentivo quando ero li, in mezzo alle vette, a cosa sognavo guardando le cime senza piante e il cielo terso. Come mi rendeva serena ascoltare il suo “canto”, l’aria fresca era in grado di pulire l’anima lasciando solo il bello della vita.
La montagna ha un fascino difficile da spiegare. E’ la luce che ti brilla negli occhi, la leggerezza dei passi che faticano ad arrivare alla cima, è la felicità dell’arrampicata, la gioia semplice, come quella di aver raggiunto il sogno che avevi da bambino.
E oggi sono davvero felice di aver sentito di nuovo quelle emozioni, di aver percorso quelle strade con la stessa leggerezza di un tempo, di aver ritrovato quel posto dove posso toccare i sogni.
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8 Replies to “Stirling Range, le montagne del Western Australia”
Ciao Anna, come stai ?? spero tutto bene !!
E’ sempre un piacere leggere i tuoi racconti e raccogliere le tue informazioni.
In effetti non mi avevi parlato di queste montagne … ma cmq non erano fattibili nel nostro giro ed avremmo ugualmente optato per le meravigliose coste oceaniche.
E’ stato un grande piacere conoscerti ed averti come guida del nostro viaggio aussie.
Un abbraccio.
Enrico e Giuliana (da Roma; ci siamo incontrati a gennaio allo yanchep)
grazie Enrico
piacere mio avervi incontrati… a questo punto direi che dovete ritornare, ci sono ancora mille e mille posti da vedere, il Western Australia ed io vi aspettiamo:)
Sicuramente. E’ il nostro pensiero da quando siamo tornati. Non sarà a breve ma nonostante il bel giro ci siamo resi conto che è stato solo un piccolo assaggio e che ci sono ancora moltissime cose da fare e vedere sia nel WA che in tutta la parte nord dove non siamo potuti andare.
Un abbraccio.
Enrico
Ciao Anna finalmente sono riuscito a trovarti, sfortunatamente non ricordavo più il nome della tua pagina Instagram e da quando ti è stata rubata mi è stato impossibile ritrovarti. Oggi mentre cancellavo un po’ di roba inutile sulla galleria ho trovato uno screen del tuo profilo insta ed eccomi qui . Sono Giacomo il ragazzo di Roma che aveva vissuto a Perth e che era tornato a settembre scorso x un mese. Non eravamo riusciti a vederci.. non so se ricordi .. anyway ti lascio il nome del mio profilo. Magari guardando le foto ti verrà in mente. Giacomo.capobianco
Anna, queste foto sono stupende, quanto vorrei venire in giro con te, sono certa che mi divertirei, ne combini una piu di bertoldo 🙂 ah ah . Dai che sto organizzando il mio viaggio in Australia, finalmente ci conosceremo.
Grazie Ludo, fammi sapere quando arrivi così mi organizzo. See ya
Che zona meravigliosa . Da un po’ di tempo ti sto seguendo e ho letto tutti i tuoi racconti, mi piace molto come scrivi, riesci a catapultarmi in questo tuo mondo. Prossimo anno spero di riuscire a venire in Australia, e metterà queste montagne come prima tappa. grazie ancora tartaruga, e complimenti
Grazie Nicoletta mi fa davvero piacere. Se hai bisogno di info sull Australia, scrivimi. Un caro saluto