Arizona e Grand Canyon – i parchi dell’ovest USA
Last Updated on 5 Febbraio 2020 by latartarugavolante
Arizona, lo stato color arcobaleno, lo Stato il cui simbolo è certamente il Grand Canyon.
L’Arizona è il cuore della Wild America, lo Stato dove la natura generosa ci regala paesaggi che non si trovano in nessun altro posto al mondo.
L’Arizona è uno Stato dove ogni scorcio è un opera della natura, luoghi e popoli che, una volta entrati nel cuore, non se ne vanno più. La prima parte del viaggio in Arizona la trovi qui.
GRAND CANYON
Il Grand Canyon è uno dei simboli dell’ America, simbolo di grandezza, potenza, simbolo di cosa possa creare la natura. Potrei parlare per ore del Grand Canyon, raccontare aneddoti, storia, geografia, parlare di popolazioni che lo hanno abitato e attraversato, ma sarebbe troppo noioso e ridondante.
Vi parlero’ del mio Grand Canyon, sperando di riuscire a trasmettevi la maestosita’ del posto.
Per visitare l’intero Grand Canyon servono più giorni, questo enorme crinale si divide in West, South e North Rim. Ognuno ha un suo fascino e, ognuno, è di una bellezza mozzafiato. Se si ha un unico giorno a disposizione, è necessario decidere quale di questi visitare. Noi, non avendo prenotato nulla in anticipo, abbiamo deciso di dedicargli tutto il tempo necessario. Abbiamo iniziato con la parte Nord
North Rim del Grand Canyon
Il North Rim è la parte più difficile da raggiungere e per questo anche la meno turistica. E’ la parte del Grand Canyon che mi ha affascinato di più.
Arrivare al North Rim da Page è semplice, abbiamo percorso la strada panoramica 89 fino a Jacob Lake, da dove inizia la strada secondaria (la Road 67) che porta, attraverso un bellissimo percorso in mezzo a boschi verdi, alla parte Nord del Grand Canyon. Qui, parcheggiata l’auto, abbiamo iniziato ad esplorare il parco a piedi.
Senza fiato, questa è la prima sensazione che ho avuto davanti al paesaggio che mi sono trovata davanti.
Come se qualcuno avesse aperto una finestra, una gigantesca finestra sul vuoto. Mi sono sentita persa, troppo grande per i miei occhi, troppo grande per il mio cuore. Realmente ho avuto un attimo di panico, mai mi ero sentita così. Descriverlo? Impossibile, in quel momento ero sopraffatta dalla grandiosità, dalla maestosità di quel paesaggio.
Dopo essermi ripresa, abbiamo percorso un pezzo del sentiero North Kaibab Trail, un sentiero che in 22 km porta dalla cima del crinale, fino al fiume Colorado. Ma fare 44 km erano troppi, così ci siamo accontentati di farne una sola parte.
Ritornati in cima abbiamo poi seguito le indicazioni per il Widforss Trail. Questo sentiero è pianeggiante e si snoda lungo la parte occidentale del Grand Canyon. Da qui si riesce a cogliere il meglio del Canyon, alberi che sembrano sospesi nel nulla, massi enormi che sembrano li per caso.
Ma la cosa che più mi ha colpito è che non ci sono parapetti, basta una piccola disattenzione e … ciao ciao! Ma è proprio questa “assenza” che ti lascia assaporare l’intera grandezza del Grand Canyon. Mi sono meravigliata ad ogni metro.
Il cielo nuvoloso dava profondità al paesaggio. Nuvole che disegnavano ombre e creavano tele incantevoli. Senza le nuvole, credo, il Grand Canyon sarebbe meno bello. Sono loro, bianche, soffici, paffute che lo esaltano.
South Rim
La parte del South Rim del Gran Canyon è invece quella più turistica, passare dal North Rim al South Rim non è immediato, servono circa 4 ore di viaggio, quindi impossibile riuscire a vederli in un unica giornata, a meno che non si sorvoli il Grand Canyon. Noi abbiamo preferito visitarlo piano piano, sarebbe stato bello sorvolarlo, ma volevamo sentirlo addosso, con i suoi profumi, sentire la brezza del vento e il sole riscaldarci la testa.
Per entrare nel South Rim abbiamo scelto l’accesso attraverso il Grand Canyon Village, dove abbiamo alloggiato. Abbiamo trovato un lodge carinissimo, tutto di legno e con camere con il camino. Siamo arrivati nel pomeriggio e ci siamo trovati in una città super-affollata. Camper, roulotte, auto e corriere.
Ma alla sera, il traffico era sparito, pochi erano i turisti che avevano pernottato li e l’aria frizzante aveva trasformato il Villaggio, in un piccolo paesino del far-west. Alle otto di sera era già buio, il maglione che avevo portato per “non si sa mai”, è tornato utile, la temperartura infatti si era abbassata notevolmente. I lodge, grandi e affollati, di sera erano diventati piccole luci color giallo. Era piacevole camminare, incontrare qualche signore con il cappello da cowboy e scambiare quattro chiacchiere con il turista di passaggio.
Il mattino seguente eravamo pronti per la nostra escursione al South Rim del Grand Cayon.
Abbiamo iniziato percorrendo i vari punti panoramici, come il Yavapai Point e il Matehr Point. Che dire, di una bellezza incredibile. Scorci sulla voragine color rosso scuro, verde e a tratti viola. Colori e luci che solo la natura può creare.
Successivamente abbiamo percorso a piedi la Hermit Road, di 11 km, e che offre tantissimi punti panoramici. La Hermit Road si può percorrere con auto private solo in inverno (da dicembre a febbraio), per il resto dell’anno, proprio a causa dei tanti visitatori, si deve utilizzare la navetta o andare a piedi.
E’ qui, in uno dei punti panoramici che mi è venuto “mezzo colpo”. In piedi sul ciglio inizio a scattare le mie centinaia di foto quando…
…un ragazzo, tenendosi con le mani su un ramoscello, si sporge completamente e si mette con le gambe a penzoloni sul burrone… e solo per una foto su Instagram! Pazzo, un pazzo totale. Rimane li cinque minuti, poi fa un balzo e ritorna sul ciglio e proprio in quel momento, il rametto si spezza e cade nell’infinito del burrone. Noi e altri turisti rimaniamo senza parole dallo spavento, mentre gli amici iniziano a ridere. Ma quanto si è scemi a volte!
West Rim del Grand Canyon
Un altro modo alternativo e altamente spettacolare di vedere il Grand Canyon è ammirarlo attraerso una passerella di vetro sospesa nel nulla. Si, è lo Skywalk, inaugurato nel 2007 e costruito su commissione degli indiani Hualapai. Oltre ad un giro in elicottero, questa esperienza è unica e vi rimarrà impressa a vita, almeno per me è stato così.
Arrivare al West Rim è agevole, è la zona più vicina a Las Vegas. Una volta arrivati all’entrata del parco non si può procedere da soli ma si deve utilizzare un bus navetta e pagare un biglietto per procedere fino allo Skywalk.
Ci sono due tipologie di biglietti:
- il solo transito fino al West Rim, costa ca 40 dollari
- transito più visita allo Skywalk circa 80 dollari
Visto che eravamo li, non potevamo non salire sulla passerella in vetro, e così abbiamo deciso di vedere il Grand Canyon anche attraverso questa modalità.
Accedere alla passerella significa rispettare alcune clausole, una fra tutte “non portare la macchina fotografica” , perchè essendo la piattaforma di vetro c’è pericolo che si possa rompere (così scrivono!). Così niente foto ricordo, a meno che non si paghi 13$ per la foto fatta dai pochi fotografi professonisti autorizzati .
Al di la di questo, la piattaforma è uno spettacolo. Io avevo il terrore.
Camminare sul vetro significa vedere lo strapiombo sotto i propri piedi, sembra di camminare sospesi nel vuoto. Una esperienza unica, che non so se la rifarei, ma, almeno una volta nella vita, consiglio di fare. Sembra di camminare sopra le guglie, toccare le rocce, essere sopra una nuvola bianca che piano piano attraversa il Grand Canyon. I soldi spesi, forse un po’ troppi, li vale tutti.
All’inizio mi sono appiccicata alla barriera, le ginocchia mi tremavano e mi sembrava di non respirare, tanta era la paura. Poi, un passo alla volta, sempre incollata alla paratia, mi sono mossa, sembravo un bradipo, anzi peggio. Ma una volta nell’apice del ferro di cavallo, la maesosità del paesaggio mi ha rapita. Non avevo più paura, sentivo solo l’aria e vedevo le nuvole così vicine che mi sentivo un gabbiano.
Questo ponte trasparente è di per se una grande invenzione turistica, in tanti lo hanno definito come un “opera” che ha deturpato il paesaggio. In parte è vero, è qualcosa che va al di la delle opere della natura, ma fra le tante “cavolate” americane, questa è una terrazza unica al mondo!
Nel West Rim non c’è solo la piattaforma di vetro,
qui si trova anche una rievocazione dei villaggi indiani, con tanto di capanne e teepee di ogni genere. Anche se “artificiale” è un bel modo per conoscere un po’ la storia di questo incredibile popolo. Certo, dopo essere entrata nelle case degli indiani Hopi, questa è tutta un’ altra cosa.
FLAGSTAFF
Questa cittadina è stata la nostra base per esplorare le meraviglie del Grand Canyon. Flagstaff è stupenda, un paesino che ha mantenuto intatto il suo “sapore da far-west“. La via principale pullula di bar, taverne stile saloon e con rimando alla Route 66.
A Flagstaff non ci sono grattacieli o palazzoni moderni, ma piccole case con tetti appuntiti e alti pini ed edifici storici, dove il passato si rievoca nelle porte in legno con i doppi battenti o le finestre dal vetro sottile. A Flagstaff passa anche la ferrovia che ad ogni “ciufff ciufff” del treno ferma il tempo, le macchine e ci si ritrova improvvisamente catapultati negli anni venti.
Di cose da fare a Flagstaff ce ne sono tante, la città, infatti, non solo è famosa per essere una delle citta lungo la Route 66, ma anche perchè da qui si possono esplorare zone meravigliose, come il Grand Canyon, il Painted Desert o la Coconino National Forest.
Noi a Flagstaff ci siamo immersi nel mondo “western” andando al Musem Club.
E’ qui che si respira l’atmosfera country. Abbiamo ballato con i cowboys e bevuto birra, proprio come nei film di John Wayne.
Ma ciò che più mi ha divertito è stato provare il “toro meccanico”. Quanto mi sono divertita, non lo potete nemmeno immaginare. Al Musem Club c’era un bello, grosso e nero toro meccanico… potevo farmelo scappare? Allora prendo il coraggio e, sulla incitazione dei cowboy della sala, e lo sgomento di mio marito, monto sul toro.
Il tipo, un ragazzotto dai capelli rossi ricciolini, gira una manovella e il toro inizia a muoversi. Li per li non mi sembrava difficile, ero ancora li, sopra il toro e i capelli erano ancora al loro posto. Due minuti, appena due minuti dopo, il toro inizia a muoversi velocemente, a destra e sinistra, avanti e indietro e … sono caduta, anzi, mi ha catapultato li, in mezzo alla sala, dove c’era fortunatamente un materassino giallo. Se ripenso a quell’atterraggio, ancora sento il dolore ovunque. Ma mi sono divertita da matti!
Il giorno dopo ero ancora tutta indolenzita, non sentivo più nè la schiena, nè tanto meno le gambe, ma la voglia di continuare a visitare questo meraviglioso angolo di mondo era più forte.
KINGMAN
Proseguendo da Flagstaff verso ovest, sempre sulla Route 66, si trova un altro paesino incantevole, Kingman. Mi è piaciuta la sua aria anni ’60. Se Flagstaff ci ha riportato al mondo western, qui è stato come entrare negli anni ’60, gli anni del Drive Inn, di Fonzies.
Kingman è una città che mette allegria fin dalla prima vista. Si viene accolti da alti silos bianchi con la scritta Route 66 e “Welcome in Kingman”, da piccole case color rosa con davanti la bandiera a stelle e striscie e da una lunga ferrovia con interminabili treni colorati.
Quando siamo arrivati a Kingman le strade erano chiuse per un evento cittadino, una gara di Tuff Trucks & Scramble Cars ovvero fuoristrada rialzati e macchine colorate con il motore in bella vista, il tutto condito da un rumore assordante! Ci siamo divertiti, li, in mezzo a tanti americani sfegatati, vestiti con magliette colorate e cappellini con annesse orecchie d’asino, cannuccia bevi “Pepsi” o ventolina per rinfrescarsi. Quanto adoro questi gadget che si trovano solo li, nell’America dove trovi tutto e oltre.
Kingman è una ottima base per visitare il West Rim del Grand Canyon, il Museo della Route 66 e altre attrazioni. Da Las Vegas è facile raggiungerla, si arriva attraversando la Hoover Dam.
Kingman è stato il nostro ultimo stop in Arizona, da qui abbiamo proseguito lungo la Route 66 fino ad arrivare nella soleggiata e allegra California.
L’itinerario dell’intero viaggio nei parchi dell’ovest lo trovate qui.
L’Arizona mi lascia negli occhi il Grand Canyon e nelle ossa il volo dal “toro meccanico”! Avete mai montato un toro meccanico? Raccontatemelo nei commenti
47 Replies to “Arizona e Grand Canyon – i parchi dell’ovest USA”
Ogni volta che leggo un articolo sui parchi dell’ovest mi si apre un mondo.. e capisco che dovrò pianificare molto attentamente tutto il giro per non perdermi niente e concentrare il più possibile nel poco tempo a disposizione. Spero solo di riuscire a capire come si accede alla route 66 per poter fare il percorso tra il Grand Canyon e Las Vegas
Grazie Barbara. Beh, non è difficile trovare la route 66 quando sei al Gran Canyon. basta che segui le indicazioni per Flagstaff. buon viaggio
Prima d’ora non sapevo neanche cosa fosse un toro meccanico ahahah però il Gran Canyon, quello si che lo conosco e leggere il tuo racconto mentre si ammirano quelle foto è qualcosa di straordinario!
Gtazie mille… Ma il toro lo devi provare ?
Che luoghi da sogno! Adoro questi spazi infiniti a perdita d’Occhio! Credo che ci starei ore a fare fotografie!
Ti capisco perfettamente
Che bello questo post! Sei riuscita a trasmettere benissimo le tue emozioni nel visitare questi luoghi! Che bello sarebbe vederli dal vivo… un sogno! Comunque le tue foto rendono bene… per ora mi devo accontentare!
Grazie Alessandra
Bellissimo articolo. Fai venir voglia di mollare tutto e partire.
Grazie Monica
Hai ragione, I colori di questo pezzo di America sono qualcosa di eccezionale. Ci sono stata che il sole stava per tramontare, ogni secondo c’era un colore diverso.
ho saputo recentemente che vogliono chiudere la route 66 … bellissime immagini e bel racconto
Ma noooo… Spero di no, perderebbero molti turisti viaggiatori! Ecco perché bisogna sempre andare prima che di può! Grazie x info
Mamma mia, i colori di quei posti sono incredibili! Sto tentando di convincere l’altra metà del cielo a fare un viaggio negli USA ma è dura, userò questo post come arma di convincimento!
Si prova, poi fammi sapere ☺️
Bellissimo articolo. Mi sono ricordata del mio road trip negli States. Al North Rim ci ero arrivata che era inaccessibile, a gennaio, causa neve. Quindi mi sono spostata sulla South e ho percorso un po’ di Route 66 per raggiungere la California. Il tuo articolo cosi` dettagliato mi ha messo malinconia ma anche voglia di raccontare il mio Trip.
Grazie Desire
E’ uno dei nostri sogni! Le foto sono bellissime !
Grazie mille cuori?
Che viaggio, una descrizione dettagliata e precisa di quanto vissuto in luoghi che sono nell’immaginario collettivo da generazioni!
Grazie Luca, è uno dei viaggi da fare nella vita☺️
Leggendoti mi sembrava proprio di essere lì con te! Bellissimo articolo!!!
Grazie Sabrina
Che emozione, anche solo a leggerti e a vedere le foto mi sembra di essere lì. Vederlo dal vivo dev’essere un’esperienza unica! Comunque anche io me la sarei fatta sotto, sulla terrazza di vetro XD ma hai fatto proprio bene a salirci, la vista ti ha ripagata dieci volte tanto!
Eh si, paurissima ma dopo vale tutto
I tuoi post sono davvero splendidi. I testi, le foto… Ma soprattutto i viaggi che hai fatto. Ti leggo sempre molto volentieri e intanto… sogno.
Grazie Raffi, me too
Splendidi i colori del grand canyon e le tue foto semplicemente stupende!
Grazie mille Manuela
O mammagrazie per questo tour virtuame che ci hai fatto fare…bellissima l arizona e bellissimo il gran canyon..una bellezza della natura non paragonabile..
Grazie Federica
Ti chiedi se riesci a trasmettere la maestosità di questo luogo?! Assolutamente sì!!! E non solo: tra foto e racconto fai trasparire fascino ed emozioni… compreso il terrore su quella passerella!!
E in effetti anche il divertimento sul toro meccanico!
Bello. Mi hai incuriosito, davvero ?
Troppo buona Tessa, grazie
Sono molto impressionata da questo tuo viaggio la prox volta mi infilo nella valigia
Ah ah ah… Allora prendo il valigione
Capisco bene la tua sensazione di rimanere senza fiato davanti a tanta immensità, è la stessa che ho provato io quando mi sono affacciata al Grand Canyon!
No ma che meraviglia è l’Arizona?! E’ uno dei miei viaggi da sogno.
Non ho mai montato un toro meccanico! Ma dopo un giro in elicottero come quello che descrivi tu, potrei anche farlo!
Ah ah ah… Te lo consiglio
fra pochi giorni prenoteremo il nostro viaggio negli USA e sto raccogliendo info, esperienze e racconti di viaggio di chi è stato prima di noi. Mi è servito molto leggere del “tuo Grand Canyon” ;.-)
Grazie, se vuoi sul blog trovi itinerario e altri post
Il grand canyon aveva lasciato anche noi senza fiato. Ai tempi non c’era la passerella, non l’ho vista per poter giudicare ma in uno spettacolo così forse era un po’ superflua . Dormire dentro quando si svuota è bellissimo
L’unica cosa che mi viene da fare guardando le foto e leggendo questo blog post e’ di quit tutto e partire ora. Che posti!!
L’Arizona ha degli scenari davvero pazzeschi, ma anche le auto-jeep sono meravigliose, appena uscite da un film! Mi fa tanto “Alla Conquista del West”, qualcuno se lo ricorda?
Grazie per la descrizione del tuo viaggio, i piacerebbe ritrovarmi l, su quella passerella mozzafiato, prima o poi. 🙂
Mi hai fatto rivivere uno dei viaggi più belli della mia vita. L’Arizona mi è rimasta nel cuore.
Mamma mia, che emozione! Ho la pelle d’oca, e una voglia incredibile di vedere questi luoghi con i miei occhi. Spero presto, e intanto continuo a sognare!
grazie Arianna, sarebbe un bel giro da fare anche in moto Honda, naturalmente.