Madagascar: dove gli occhi dei bambini brillano di gioia
Last Updated on 13 Novembre 2020 by latartarugavolante
Siamo stati in Madagascar a giugno, un viaggio che mi ha emozionato, un viaggio dova abbiamo toccato con mano la pura e semplice gioia.
Il Madagascar è una delle più grandi isole al mondo, la quarta per precisione. Si trova nell’Oceano Indiano, quasi davanti al Mozambico. In Madagascar si può andare sull’isola maggiore, per una vera e propria avventura africana, fra Baobab e piste sterrate, oppure ci si può rilassare in una delle piccole isole al nord, fra cui Nosy Be.
Noi abbiamo optato per entrambe, ovvero un po’ di relax al mare e tanta tanta avventura africana.
Diversamente dai soliti viaggi nel continente africano, questa volta non abbiamo noleggiato un auto con tenda, ma abbiamo preferito spostarci con mezzi pubblici e taxi, dormendo in alloggi trovati di volta in volta. Abbiamo “noleggiato” un taxi per un intero giorno a soli 20 dollari, e, grazie, all’autista abbiamo raggiunto villaggi che altrimenti non avremmo mai visto. Ritornati vivi il primo giorno, abbiamo capito che era un ottima idea quella di avere un taxi tutto per noi, così abbiamo passato gran parte del viaggio assieme al nostro amico Raphael.
Il Madagascar è ricco di strana vegetazione, di natura incontaminata e di animali che solo qui si possono vedere, come i Lemuri. Questa particolare isola non è molto “turistica”, pensate che alcuni parchi nazionali contano meno di 100 visitatori all’anno.
La sintesi del mio viaggio in Madagascar in una sola parola: OCCHI.
Gli occhi enormi, sorpresi e gialli dei Lemuri che mi hanno accompagnato per tutto il viaggio, quelli roteanti dei camaleonti e, soprattutto, gli occhi dei bambini, li ho visti brillare, luccicare, vivere come mai ho visto in vita mia e attraverso loro, ho visto la mia vita e ho capito cosa volevo fare. E’ stato il viaggio che inconsapevolmente mi ha cambiato la vita e l’ho capito solo dopo!
ANIMALI DEL MADAGASCAR
Puoi scoprire il Madagascar attraverso i suoi animali e fra tutti, camaleonti e lemuri.
Camaleonti
A Nosy Be esiste una riserva molto importante, Lokobe, dove ci sono tantissimi camaleonti, ognuno diverso , ognuno con colori straboscopici, e ognuno lentissimo. Sull’isola maggiore invece si possono facilmente vedere al Parco nazionale di Andasibe, dove si trova anche il camaleonte più piccolo al mondo, grande quanto la testa di un fiammifero e da adulto arriva al massimo a 3 centimetri… così piccoli che noi non li abbiamo visti!
Mi sono divertita a guardarli muoversi da un ramo all’altro: muovono una zampetta, subito dopo, come fossero titubanti e indecisi, la ritraggono, per poi riportarla avanti. Cinque minuti, li ho cronometrati, per spostare una zampa. Tocca poi alla seconda, sempre la zampetta davanti, indietro, avanti e vai .. altri cinque minuti. Quelle dietro le muovono un po’ più velocemente, ma sempre con molta calma. Eccoci, in dieci minuti si sono spostati di ramo, ovvero dieci centimetri.
La cosa buffa è che nel frattempo muovono gli occhi a destra e sinistra, roteando le pupille come se fossero in attesa di prendere qualche insetto, che nel frattempo è volato via mille volte più veloce. Ma con tutta la loro calma, proprio perchè nessuno ormai se lo aspetta, con una velocità incredibile, come una lenza, gettano la lingua fuori, prendono l’insetto e se lo mangiano! Sembrano perfino sorridere mentre se lo gustano.
Ogni albero del parco riserva camaleonti dai sorprendenti colori.
C’è quello verde, che quando diventa timido si “marronisce” (si lo so, non esiste questo termine, ma credo vi dia il senso che diventa marrone). C’è poi quello giallo paglierino che invece, se si innervosice, assume una tonalità verdognola. E quello rosso ce lo dimentichiamo? Certo che no. Questo sembra il più cattivo, quello che ha la lingua arrotolata più lunga, quello che sembra guardarci quasi seccato per la nostra presenza.
Io credevo che il camaleonte cambiasse colore per adattarsi ai colori dell’ambiente circostante, invece non è affatto così. Gli abbiamo messo vicino una foglia gialla, ma non è cambiato nulla. Quando invece ci siamo avvicinati troppo con l’obiettivo, cambiava di colore. Leggendo nelle guide del parco abbiamo capito che il cambiamento di colore è legato alle emozioni, è un modo per comunicare con altri della sua specie, per difendere il territorio… un po’ come quando io divento rossa se qualcuno mi guarda!
Lemuri
Abbandonati i camalenti, siamo andati alla ricerca di questi particolari primati. I Lemuri sono endemici del Madagascar, anche se ne esitono alcune specie alle Comore. Queste strane scimmie, hanno occhi enormi, sembrano come due fari di un automobile, anzi di una auto impazzita visto che, oltre ad essere grandi, sembrano anche spiritati !
Il maschio è quello più carino, con la pelliccia bianca e marrone, con gli occhi anche più curiosi. La femmina invece è bruttina, tutta nera e con gli occhi meno accesi, ma sempre spiritati!
Non so se lo avete mai notato, ma in natura i maschi sono sempre più carini: il leone (ha una meravigliosa criniera, la leonessa neppure un capello), il pavone (il maschio ha la coda a ventaglio, la femmina no) , il superb fairywren (una sorta di passero, il maschio è azzurro metallico, la consorte è banalmente grigia), coccodrilli (il coccodrillo maschio è enorme, la coccodrilla è piccolina) … e molti altri. Perchè? Perchè è il maschio che deve attirare la femmina per la riproduzione, non il contrario. Negli esseri umani invece avviene esattamente l’opposto, si trucca la donna, è attenta a vestirsi bene la donna… forse c’è qualcosa da rivedere in noi essere umani !
Al di là di questo i Lemuri sono veramente molto simpatici e romantici.
Noi abbiamo trovato una coppia che sembrava quasi abbracciarsi. Il Lemure maschio era attento alle nostre azioni, timoroso di perdere la compagna.
Appena Frank ha preso la macchinetta fotografica con l’obiettivo, il Lemure maschio lo ha attaccato, con urla così acute da attirare l’attenzione del Ranger. Ed io, che nel frattempo mi ero allontanata, sono corsa per vedere cosa fosse successo, sembrava che qualcuno stesse dilaniando qulcun’altro. Arrivata, ho trovato Frank che abbracciava la sua macchinetta e il lemure davanti a lui con gli occhi spalancati da indemoniato! Funny, very funny!
I BAMBINI DEL MADAGASCAR
Il cuore del Madagascar, il mio cuore che ho lasciato su questa isola!
Con il nostro oramai amico Rapahel abbiamo girato per tutta l’isola maggiore, finchè un pomeriggio ci ha portato nel suo villaggio. La sua macchina era una vecchia Mercedes gialla, forse un tempo era bianca. Scassata, con i sedili di pelle marrone sbiaditi e tanti santini appesi allo specchietto retrovisore. Raphael ha 21 anni, ha una ragazza e il prossimo anno vuole sposarsi e avere almeno 5 bambini! Questo è il suo sogno, ci racconta mentre ci porta in giro per il suo paesino.
Il villaggio non ha nome, le vie di terra battuta mista a sabbia non hanno cartelli stradali. Le case sono di legno con il tetto in paglia. Alcune, le più grandi hanno un patio esterno, così lo chiamiamo noi, per loro è dove si trovano per mangiare, giocare, chiacchierare. Non ci sono antenne della Tv, non ci sono nemmeno i televisori. C’è solo un piccolo televisore di quelli grandi, anni ’50 nella casa del “sindaco” ed è li dove ogni tanto si riuniscono per vedere le partite di calcio. Pensate, ci ha chiesto se conoscevamo Baggio!!! E io tutta felice, per la prima volta conoscevo un calciatore, io che di calcio non capisco nulla, ma Baggio, si, certo, lo conosco anche personalmente…ma mi sembra che non giochi più da tanti anni, giusto?!
Comunque gli ho promesso di mandargli un autografo, e appena arrivata a casa l’ho fatto: autografo di Roberto Baggio, fatto. Spedito il tutto ad un Po Box!
Procediamo per le vie del villaggio, tutti lo conoscono Raphael, e lui sembra orgoglioso di muoversi con noi, noi che abbiamo ben due macchine fotografiche, siamo ricchi!
Arriviamo a casa sua e li ci presenta la mamma, che, appena ci vede, si toglie il gembiule rosso a fiori verdi e ci invita a sedere. Raphael ci chiede di toglierci le scarpe, perchè secondo la tradizione del villaggio, avere le scarpe addosso porta sfortuna! Scopriamo che ogni villaggio ha una sua tradizione, chi le scarpe, chi il colore dei vestiti, chi ancora il colore degli occhi. Per fortuna qui erano le scarpe, come avremmo fatto altrimenti con gli occhi?!?
Chiacchieriamo un pò con la mamma, che dimostrava molti più anni dei suoi quaranta, ma la gioia con la quale ci raccontava della sua vita nell’isola, delle tradizioni del villaggio e quanto fosse orgogliosa di suo figlio che aveva la macchina e poteva lavorare, faceva sbiadire ogni imperfezione della sua pelle.
Sentiamo da lontano delle grida di bambini, corro verso quelle voci e mi trovo circondata da tanti piccoli visi vispi. Chiedo a Raphael se posso fotografarli e mi fa cenno di si. Prendo la macchinetta ed inizio a scattare. Loro si divertono, segnano con il dito l’obiettivo perchè si vedono riflessi e ridono, ridono proprio con gusto. Mai sono stata tanto felice nel sentire una risata così piena, una risata che mi ha abbracciato, che mi ha squarciato l’anima. Giocavano fra di loro e ridevano.
Quando poi ho mostrato loro le foto attraverso il mio piccolo schermo, sembravano increduli. Guardavano lo schermo e poi si guardavano fra di loro e ancora lo schermo.
“Sono io quella, no dai, non può essere!“. Non so cosa si dicessero, ma era contagiosa la loro allegria, una gioia il cui prezzo era indefinibile.
E dopo i bambini sono arrivate le mamme, che come tutte le mamme, li hanno rimproverati perchè giocando si erano sporcati! E loro, come tutti i bambini del mondo, se ne sono fregati e sono ritornati a giocare, lanciandosi palle fatte di paglia e fango, rincorrendosi fra pali di legno con chiodi arruginiti e tetti di paglia mezzi rotti. In quattro su una bicicletta con le gomme sgonfie, pronti a saltare giù alla prima buca, rompersi le ginocchia e non fare nemmeno una smorfia. E poi c’era lei, la piccolina… adorabile i suoi occhioni, non volevano portarla sulla bicicletta, così stava seduta per terra con il broncio, sperando di convincere gli altri bambini!
Alla sera poi ho riguardato le foto e … in una foto mi sono rivista.
Guardando gli occhi di quella bambina, li, dentro, infondo ai suoi occhi, nel nero delle sue pupille c’ero io! Non so spiegarvi bene, ma è stata una emozione. Mi vedevo perfettamente ed ero felice!
Per la prima volta mi sono vista riflessa negli occhi di qualcun’altro, non ero appena accenata, non ero sfuoca, ero perfettamente ed incredibilmente io.
Ho stampato quella foto, così quando mi perdo, quando sento che qualcosa non va, la guardo, mi guardo, vedo la luce brillante degli occhi di quella bambina e tutto passa. La gioia che ho visto negli occhi di quei bambini non l’ho mai più rivista. Era pura, semplice, preziosa, genuina.
Ho capito che la vita perfetta non esiste, ma la perfezione della vita c’è e si chiama vivere. Vivere con gioia sempre, anche quando ci viene a trovare il signor dolore, vivere con il sorriso, anche quando sembra andare tutto storto, decidere di vivere. Cambiare la propria vita per migliorarla, cambiare anche quando tutti di dicono “non si può”. Decidere di vivere perchè oggi è il momento, non ieri, tanto meno domani. Oggi si fa, oggi ci sono e oggi, cara la mia vita, ti vivo al 100%!
Il Madagascar per me è stato il cambiamento.
Ho deciso li di prendermi il mio tempo, di cambiare il modo in cui vivevo, ho deciso che valevo perchè ero viva e perchè è troppo bella la vita per aspettare. Basta attendere che succeda, lo faccio. Basta aspettare che il sole arrivi, lo vado a cercare.
Quei bambini, quei bambini non attendono l’arrivo di Babbo Natale, non arrivano doni con fiocchi rossi, ma il loro Natale è li, ogni di giorno, nelle case di legno che al primo colpo di vento potrebbero sparire e, finchè si alzano e trovano il tetto, sorridono e gioiscono, perchè sono vivi!
Si, lo so, non vi ho raccontato il mio viaggio in Madagascar, non vi ho raccontato delle spiagge o dei posti dove mangiare, non vi ho detto come ci siamo arrivati e le cose a cui stare attenti. Lo farò in un altro articolo, sarà preciso, informativo e utile… questo è stato semplicemente il viaggio della mia anima in un isola che merita di essere scoperta lentamente, che merita la curiosità di chi vuole sorprendersi.
Tutto il resto è il Madagascar delle guide, un paese che richiede tanto tempo perchè qui tutto scorre lentamente. Un paese che richiede spirito di adattamento, spirito di avventura ma che ti ripaga mille volte!
Il Madagascar non è Africa, è il Madagascar, dove ognuno si prende il suo tempo “Fotoan-gasy“ (significa tempo malgascio ovvero che “non si sa quando”)… quindi prendi l’aereo e keep calm and smile !
67 Replies to “Madagascar: dove gli occhi dei bambini brillano di gioia”
Bellissimo racconto, mi sono emozionata. Mi ha ricordato tanti momenti vissuti in Etiopia. Continua a guarda quella foto con quegli occhi tanto limpidi, sono sicura che continuerà a stupirti ed emozionarti per sempre. Questi sono viaggi che ti cambiano.
Grazie Camilla, x il commento e per avermi letta
Emozionante questo racconto di viaggio in una terra che appare cosi lontana e non solo geograficamente parlando. Guardo i nostri ragazzi d’oggi con il cellulare sempre in mano, scorbutici e capricciosi rendendomi conto che dall’altra parte del mondo hanno veramente poco e con quel poco riescono a trovarne un senso, il lato positivo nonostante tutto.
Grazie Sabrina, concordo con te
Che meraviglia, tra le foto e le parole è un’emozione unica! Poi va beh, io sono un’amante dei camaleonti.. ne ho anche uno tatuato! ?
Grazie mille Elisa per avermi letta
Un sogno!! Leggerti è stato illuminante. Credo che tu abbia proprio colto l’essenza del viaggio. È proprio ciò che cerco anch’io nei miei, la vita quotidiana e il contatto con la gente del posto, i valori, la semplicità e quella luce negli occhi che oggigiorno è sempre più rara da trovare soprattutto nel nostro Paese. Grazie per questo splendido racconto di viaggio ❤️
Grazie Sylvie’, ti auguro di visitarlo quanto prima
Grazie! Per me è molto più utile e informativo questo articolo di uno in cui racconti di come arrivare in Madagascar e di cosa vedere, quelle informazioni si trovano facilmente descritte da chissà quante altre persone invece le emozioni di cui hai raccontato sono solo tue e mi hai fatto venire voglia di partire immediatamente. Il Madagascar è uno di quei posti che vorrei tanto visitare proprio per i Lemuri di cui mi sono innamorata anni fa in una mostra al museo di scienze naturali di Torino e non vedo l’ora di poterli ammirare con i loro occhioni dal vivo.
Grazie Claudia, io scrivo racconto con le emotions e poi articolo informativo x praticità.
Un post davvero emozionante, con foto bellissime che invogliano a partire anche subito. Complimenti!
Che bell’articolo, davvero molto toccante ed emozionante.
Che bello quando si torna da un viaggio “diversi”, con altre consapevolezze, quando si dice che un viaggio può far cambiare…
E’ davvero così, che bello!
Quante emozioni in questo post. Potrei innamorarmi perdutamente di questo posto, dagli occhi e i sorrisi dei bambini, al contatto con gli animali e la natura! Magari dall’emozione cambierò colore come i camaleonti! 🙂
Questi sono i post che mi piacciono, quelli pieni di ricordi e di sensazioni che rendono unico e indimenticabile un luogo. Il tuo “luogo” è quello che hai visto negli occhi dei bambini e in quella bimba che aspetta di essere portata in bicicletta. E’ lo scorrere della vita.
Io andrei pazza per un posto così, dove vedere gli animali in libertà e dove trovare un contatto, sia con la gente che con la natura, davvero unico.
Grazie! Questi sono I post che mi liace leggere, post di luoghi bellissimi come questo, e le tue splendide foto lo testimoniano, ma anche post di viaggi dell’anima, perchè il viaggio è sempre l’occasione per un altro viaggio. E penso che andrò in Madagascar che da tempo è nella mia lista dei desideri.
Grazie valeria
Stavo giusto pensando al Madagascar qualche tempo fa. Il tuo racconto e le tue foto mi stanno spronando ancora di più ad andarci. Complimenti per le foto, rappresentano l’anima del Madagascar.
Grazie Silvia, allora leggi anche l itinerario, cisi ti convinci del tutto
Qualche anno fa sarei dovuta andare in Madagascar. Purtroppo però avevo le ferie nel periodo meno consigliato così alla fine optai per Zanzibar. Mi è rimasta però la voglia incredibile di andarci, per la natura, per i Lemuri ( 😉 ) e per le persone che tutti mi dicono essere davvero ospitali!
Zanzibar è bella, ma se vai in Madagascar entri in un mondo di sensazioni e profumi impossibili da dimenticare
Immagino sia stato un viaggio che non si dimenticherà mai! Vorrei prima o poi andarci anche io.
Grazie Sara per avermi letta. Un viaggio da fare assolutamente
Aspetto con trepidazione gli articoli organizzativi ma qui ho letto la vera emozione e concordo che la vita è oggi , neanche un attimo va perso o sprecato!
Grazie, credo dovremmo ricordarcelo tutti un po piu spesso. Grazie x avermi letta
Smetto di farti i complimento per le foto, perché altrimenti divento monotona, ma… ma che belli sono i lemuri! mi sono innamorata, oddio <3
Ah ah … sembrano dolci, ma non lo sono poi tanto! Meglio i koala 🙂
Il Madagascar credo faccia brillare di gioia gli occhi di tutte le persone che sono state così fortunate da poterlo vedere con i propri occhi! Quanta natura, colori, animali meravigliosi e tesori nascosti tutti da scoprire!
Un bellissimo reportage con splendide foto che fanno da cornice alla vostra avventura!
Grazie ale
Un bellissimo racconto di un viaggio, vedo, che ti ha toccato l’anima. Non capita spesso. E’ la magia dell’Africa!
Eh già, questa è l africa
Che emozione leggere le tue parole accompagnate da foto a dir poco stupende! Sei riuscita a farmi “sentire” l’atmosfera dell’isola e le sensazioni che ti ha suscitato! Mi hai fatto venire una gran voglia di includerla nella lista di mete da visitare prossimamente!
Grazie Veronica, sono felice di averti fatto venir voglia di andare in Madagascar 🙂
mamma mia che meraviglia, sono rimasta a bocca aperta ad armi rare le foto…… il Madagascar è davvero bellissimo
Grazie Greta, il Madagascar merita veramente
Cara Anna mi sono commossa nel leggere le tue emozioni che hai trasferito alla perfezione con le immagini e le parole. Non vedo l’ora di leggere il prossimo articolo. Un abbraccio.
grazie Simona, soprattutto di aver letto e avermi lasciato il commento
Ho avuto un compagno che sognava di andare in Madagascar. Me ne parlava sempre. Adesso capisco perché 🙂
Grazie Sofia, io lo inserirei in qualche modo nel tuo mega viaggio. In bocca al lupo intanto x la Polonia
Il Madagascar è l’isola dove mio padre vorrebbe tanto andare. Il Madagascar mi affascia per i colori degli animali e della natura, che sono rappresentati benissimo nelle tue foto
Grazie Elena, è un viaggio nn dell africa dei big5 ma dell africa dai sapori autentici
mia sorella c’è stata pochi mesi fa e mi ha detto più o meno le tue stesse cose, solo che ora posso ammirarle con immagini meravigliose
Grazie Sheila per aver letto. Credo che il Madagascar lasci a tutti un segno
Che viaggio bellissimo! Raccontato da parole toccanti e da foto incredibili che mi hanno dato i brividi, parlano da sole. Sarà che sono affascianata da quei luoghi e quella natura e mi piacerebbe molto essere là. L’idea del taxi è molto accattivante, così economico??
Grazie Carola. Il taxi costa poco, sono auto un po’ scassate usate dai locali, prenderlo significa anche aiutare queste persone.
Una realtà, quella del Madagascar, che mi racconta spesso mia zia…è rimasta affascinata dai colori, vivi e intensi…ma soprattutto le è rimasto nel cuore lo sguardo dei bambini!
Nicoletta
http://lavieestbellebynicoletta.com
Ah nn sono l unica allora!
Delle foto davvero bellissime. Mi piacerebbe prima o poi andare in Madagascar, mi da la sensazione di un paese ancora incontaminato!
Hai ragione, è un africa diversa
Sono proprio curioso di andarci anche perché sono un’amante della Vaniglia e poter “vedere” e “sentire” il fiore dal vivo deve essere un’esperienza quasi estatica!
Certo, ci sono tanti alberi di vaniglia e ne ho portato a casa un po’, mi ha profumato tutta la valigia!
Bellissimo racconto, invoglia a fare la valigia e partire. Bellissime anche le foto
occhi stupendi, pieni di vita e di gioia
dovremmo imparare da loro
Si, dovremmo imparare davvero
Viaggio fantastico! É un paese che ho sempre voluto visitare, dopo aver letto il tuo post non ho più dubbi. Madagascar arrivoooo! … Bravissima…
Grazie Riccardo, aspetta allora il prox post sull itinerario
Che meraviglia il Madagascar. Iguane e lemuri, per me già vale solo per questo. E gli occhi dei bambini parlano…secondo me è davvero una perla da visitare!
Non posso che essere d accordo. Grazie x avermi letta.
Quando penso al Madagascar penso proprio agli animali ma oggi mi hai rapito il cuore con questi bambini.
Grazie Serena, x me questo è il Madagascar
Il Madagascar è una di quelle destinazioni che vorremmo visitare deve essere stato un viaggio indimenticabile!
Foto meravigliose. Gli sguardi dei bambini toccano davvero il cuore.
Grazie Claudia, questi bambini sono splendidi
Wow che meraviglia, sto assilando il mio compagno per andare, i bambini poi sono l’anima di ogni posto.
continua a insistere, vedrai che ce la farai a convincerlo! aspetta il prossimo post sull’itinerario.
Che viaggio indimenticabile…e poi i bambini…che cosa stupenda. Mi hai emozionato tantissimo Anna, sei veramente brava.
Grazie Marianna, i bambini mi hanno proprio preso il cuore