Sport in viaggio: salti, arrampicate e trekking

Sport in viaggio: salti, arrampicate e trekking

Last Updated on 18 Gennaio 2019 by latartarugavolante

Mi ritengo una persona abbastanza sportiva.  Fin da piccola ho fatto ogni tipo di sport possibile, ma quello che più mi piaceva era saltare. E questo spirito “salterino” mi accompagna tutt’oggi nei viaggi.

Per me viaggiare significa movimento, sport, sfidare i proprio limiti. @Momondo ha chiesto ai suoi Open World Travellers ambassadors quali sono le esperienze sportive sperimentate nei viaggi, è così che per la prima volta ripensando ai miei viaggi,  mi sono resa conto che nei miei viaggi “non sto mai ferma”.

Non si tratta di sport estremi, di quelli da guinnes dei primati, ma di parentesi sportive che in ogni viaggio ho sperimentato. A volte costretta, altre per provare l’adrenalina, altre per sentirmi parte del paese.

sport e viaggi, tutti in bici

TREKKING

Ricordo quando siamo stati all’Uluru, la grande roccia, l’immenso monolite rosso nel bel mezzo del deserto australiano. Abbiamo percorso 30 chilometri a piedi, sotto un sole cocente e senza aver con noi acqua, ma solo dei pomodorini.

Siamo partiti alla mattina presto, abbiamo scalato la roccia. Poi verso le undici abbiamo iniziato il cammino per “circumnavigare” l’Ayers Rock. Da notare che saranno stati 40 gradi all’ombra ma non essendoci alberi, se non cespugli alti venti centimetri, non c’era ombra. Ad un certo punto eravamo disidratati, per fortuna avevo dei pomodorini che ci hanno dato la giusta dose di acqua per non “morire rinsecchiti”. Ecco, una cosa che ho imparato: mai sottovalutare il caldo, mai partire senza acqua!

Oppure ricordo la scalata in mezzo alle rocce per arrivare al look out ad Albany, sempre in Australia. Mi sono divertita a saltare le rocce, arrampicarmi fra i massi e nelle fenditure della montagna. Non era tanto faticoso, quanto pericoloso, perchè si scivolava. Ma la vista da lassù era magnifica.

Sport e Viaggi, arrampicata ad Albany

Un altro trekking che ricordo ancora sorridendo è stato quello in Myanmar, dove avevo ormai la certezza che stavo per perdere Frank. Lui non è molto sportivo, ma mi segue. Così quel giorno, con la guida, abbiamo iniziato il trekking a Pindaya, faceva caldo e la strada era tutta in salita. Era un sentiero di 4 ore che portava in un villaggetto in cima alla montagna. Iniziare la camminata al mattino presto, salita col 30% di pendenza, gambe fredde e già con umidità al 90%, non è stato affatto facile. Frank ancora oggi mi dice di odiare quel posto.

Ma la ricompensa, una volta arrivati è stata unica: ci aspettava una famiglia con un pranzo birmano. Ma ciò che è stato impagabile è stato conoscere questa gente, semplice e serena, ed entrare solo per poco nella loro quotidianità. Esperienza che consiglio se si va in Myanmar, perchè non è solo il paese dei templi ma è soprattutto il paese della gente!

PARASAILING

Un ricordo bellissimo ho del parasailing in Tunisia: non so se possiamo definirlo “sport”, ma è un esperienza indimenticabile. Imbragata, piena di entusiasmo, il paracadute ha iniziato a salire e io con lui. Da lassù vedevo le mille sfumature del mare, la costa sembrava un quadro appena abbozzato. Ma poi è arrivato il momento della discesa. Dovevo tirare in giù i fili del paracadute, ma non avendo forza nelle braccia, ho avuto un attimo di panico. Allora ho preso un gran respiro e tirato con tutta la forza che avevo, finchè sono riuscita a “domare” il paracadute e sono scesa giusta nella X che c’era sulla spiaggia. Meravigliosa esperienza, da fare dove il mare è tranquillo e non ci sono scogli.

Sport in viaggio, parasailing in tunisia

BUNGY JUMPING

In Africa invece non ho avuto molte esperienze di sport, se non l’unica e forse anche più forte di tutta la mia vita: bungy jumping alle Cascate Vittoria in Zimbabwe. Mai più. Questo è quello che ho detto appena arrivata sana e salva. Mi hanno imbragata, eravamo sopra un ponte altissimo e da lassù si vedeva piccolo piccolo il corso del fiume Zambesi. Non appena sono passata dall’altra parte della paratia, mi sono detta “ma che sto facendo”?

Oddio quanto è alto. Oddio non riesco più a respirare. Le gambe hanno iniziato a fare “giacomino giacomino” e la testa era annebbiata. Mi guardavo attorno cercando conforto, cercavo qualcuno che mi richiamasse, invece la guida mi guardava sorridendo. E’ il momento, buttati. Buttati? Io? Ma no, non ce la faccio.

Un secondo di follia e mi sono buttata. In quell’istante non ho più capito nulla. Con gli occhi chiusi e le braccia spalancate ad angelo mi sono lanciata. Ho riaperto gli occhi e mi sono ritrovata in mezzo al cielo. Per un attimo mi sono sentita potente e leggera. Dopo il contraccolpo, un altro tuffo nel cielo e per l’ultima volta ho sfiorato l’acqua dello Zambesi. L’energia che ho sentito in quel millesimo di secondo non la scorderò mai più. Ma non sarei più in grado di rifarlo.

Sport in viaggio, scooter a Perth

 

SURF

Appena arrivata in Australia, mi sentivo un pesce fuor d’acqua perchè non sapevo surfare.

Qui tutti, alle cinque di pomeriggio, prendono la macchina, la tavola da surf  e vanno in spiaggia. Li vedi arrivare, con il fuoristarada super-tappato, scendono con i pantaloni eleganti, si mettono in mutande e si vestono per il mare. Scrutano il vento, scrutano la spiaggia e si buttano, alla ricerca dell’onda perfetta. Starei ore a guardarli.

Ho provato, si si , ho fatto una lezione di surf, ma proprio non stavo in piedi. Avevo chiesto a mio marito di farmi una foto di “io sul surf“, ma non ce ne sono, perchè ero sempre sott’acqua.  Ho deciso che sono troppo vecchia per imparare, ma in reatà è che non mi piace così tanto da continuare, preferisco guardarli e sognare assieme a loro.

Si perchè non si è mai vecchi per imparare, ciò che serve è la volontà. Ed io non ne ho per il surf. Forse per il kitesurf, mi piace di più, vedremo se mi ispirerà più avanti, altrimenti opto per il tranquillo stand-up paddle!

Viaggi e sport, surf a trigg beach

SALTI

E infine salti. Mi sono resa conto guardando le foto della mia vita che salto sempre. Saltavo quando facevo atletica leggera, salto quando sono felice, salto per fare foto. Sarà perchè non sono alta, ma saltare mi fa vedere il mondo in modo diverso e soprattutto, in un modo più colorato e vivace.

Avete mai provato a saltare quando le onde arrivano sulla spiaggia? E’ meraviglioso, è come giocare con loro. Saltare mette energia, saltare fa sorridere anche se non se ne ha voglia. Saltare fa gridare, e gridando ci si libera e si ragiona meglio.

 io che salto


Ripensando, mi sento fortunata a non essermi rotta qualche arto.

Perchè il mio difetto più grande è che mi butto. Non ci penso più di tanto, vado e faccio.

Viaggiare porta a scoprire nuove attività. Perchè, se ci si trova nel bel mezzo del deserto australiano, vuoi non andare a esplorare le rocce? Perchè non ci si mette limiti quando si ha voglia di conoscere, di vedere, di scoprire. Allora quelle energie assopite vengono fuori, ci si scopre esploratori o fondisti senza saperlo. Questo è il bello del viaggio. Sperimentare cose nuove, provare nuove emozioni e conoscere i paesi da una prospettiva diversa.

Essere sportivi non significa competere e arrivare primi, significa avere la testa da sportivi.

Essere leali, conoscere i propri limiti e amare la vita. Lo sport insegna a distribuire le forze, a dare una mano a chi è in difficoltà, a pensare al risultato di gruppo, a sopravvivere, lo sport insegna tante cose. Ma in primis è una questione di testa. Lo sportivo non si arrende, lo sportivo si organizza.

Lo sportivo che viaggia ha rispetto della natura, rispetto delle culture, perchè non fa sport per vincere una competizione, fa sport per conoscere meglio.

Uscite, chiudete il computer o la tv, e andate alla scoperta del mondo, anche della via accanto a casa. Guardate con gli occhi curiosi, guardate come fosse la prima volta. Arrampicatevi sull’albero o sopra un muro, sarete sorpresi nel vedere quanto sia diverso.

Non mettete limiti a ciò che potete fare, perchè viaggiando ci si scopre sempre più forti di ciò che crediamo.

E voi, quanto siete sportivi?

Yanchep e salto

 

#admomondo #owtmomondo

31 Replies to “Sport in viaggio: salti, arrampicate e trekking”

  1. Io di solito non sono per niente sportiva ma in viaggio mi trasformo completamente e faccio di tutto! Amo le vacanze adrenaliniche e sempre in movimento e infatti quando torno sono sempre più stanca di quando sono partita 🙂

  2. Sinceramente non sono una grande sportiva, neanche nel quotidiano, figuriamoci in viaggio. Però quando sono in viaggio amo camminare, anche per ore e ore, instancabilmente, perché solo così mi sembra di riuscire a cogliere davvero ogni più piccolo dettaglio dei paesaggi che incontro.

  3. Io parto animata dalle migliori intenzioni e poi mi lascio trasportare dagli eventi e se il viaggio è on the road (in macchina) le biciclette le lascio sul portapacchi. Ma c’è una cosa che mi piace fare e che faccio quando sono in vacanza: correre. Mi piace scoprire i dintorni correndo, la mattina presto, se posso anche da sola. Ma per il resto sono una tranquilla…

    1. Ecco, vedi, io invece al mattino presto no sport, inizio la giornata molto tranquilla, come fa il sole?

  4. Saresti la mia compagna perfetta di viaggi! Anche io amo fare questo genere di avventure.. l’unica che non ho ancora provato è il bungy jumping: me la faccio un po’ sotto… (lo posso scrivere nel tuo blog?). Comunque io di solito in viaggio cerco sempre percorsi dove andare a correre, specialmente parchi o percorsi nel verde, oppure lungo il fiume/lago di qualche città..

  5. In un viaggio fatto in Galles anni fa, ho messo dentro tanto rugby… complici anche delle amiche con cui giocare. Solitamente lascio a casa lo sport (anche perché cammino tantissimo in viaggio) ma quella volta era parte dell’esperienza.

    1. Deve essere stato bello, nn lho mai provato. Per me lo sport è parte del viaggio, un modo x vivere meglio il posto.

  6. Se avessi scritto che vai anche a fare surf come gli australiani avrei iniziato a pensare che tu sia una divinità scesa per errore tra noi!! Quante cose fai!! 😀 Io una foto “io sulla tavola da surf” ce l’ho, ma… è un fotomontaggio fatto al Museo del surf! 😀
    Ps: com’è stato scalare Uluru? Io ne avrei molta voglia ma da quando ho letto come vivono la cosa gli Aborigeni non me la sento più di provare…

    1. ??? Vedi, tu c’è l hai la foto, io no! Uluru, hai ragione x gli aborigini è sacro, a dire il vero io lho scoperto dopo avere fatto il climb e mi è dispiaciuto molto, ma….se chiudo gli occhi ho ancora vive in me le sensazioni provate, indescrivibili, credo davvero sia magico. Per il resto sono anche viva, nn faccio poi così tanto, soffro di vertigini e questo a volte (nn sempre, chissà che) mi blocca. Abbracci e grazie x aver commentato

  7. Anche io nei miei viaggi cerco sempre di trovare qualcosa di avventuroso, sportivo e (quasi) estremo da fare e raccontare. In particolare adoro il trekking ed i cammini *.* brava Anna. Giusta theory of life!

  8. Noi viaggiamo on the road con o nostri paddleboard sempre sul tettuccio! Mare, lago, o qualsiasi pizza d’acqua che troviamo durante le traversate è buona per pagaiare un po’!

    1. Grande Annalisa, adoro anche io usare il paddle, è che con le onde dell’oceano faccio fatica, così lo uso nel fiume

  9. Anna ma sei una vera esplosione di energia! Hai provato davvero di tutto e a te vanno i miei più grandi complimenti. Io non sono molto sportiva invece, adoro fare delle lunghe passeggiate e anche qualche piccolo sentiero di trekking, ma resto sempre sui livelli facili e brevi. L’unica volta che in viaggio mi sono spinta un po’ oltre è stato in Sri Lanka. Volevo a tutti i costi salire in cima al Picco di Adamo e mi sono imposta quindi di fare circa 10.000 scalini per arrivare su e godermi l’alba dall’alto. Il giorno dopo ero distrutta ma ne è valsa sicuramente la pena!

    1. Grazie Simona, ecco, queseto è il bello secondo me del “tentare”. Imporsi di fare 10.000 scalini, avere male ovunque, ma avere solo un bellisimo ricordo della vista. Ogni fatica svanisce. Il dolore poi se ne andrà, ma la vista dell’alba credo tu l’abbia ancora davanti agli occhi! Grande Simo

  10. anche io sono amante della bici, in montagna ne ho una e d’estate mi muovo tra i vari paesini solo con quella…….

  11. Sono in macchina cicloturista, x me viaggiare vuol dire pedalare. Con la mia due ruote ho girato in lungo e in largo Corsica, Germania, Austria, Repubblica ceca, Croazia , Bosnia, Montenegro, Albania ecc ecc

  12. Essere sportivi significa, almeno per me, vedere il mondo da un’altra prospettiva. Impari a scalare le vette per godere del panorama, impari a entrare in contatto con il paesaggio che ti circonda. Io non sono così spericolata come te perché problemi di salute me lo impediscono, ma sono una che cammina moltissimo, in piano ma anche in salita. In montagna salgo, piano piano, col mio passo, mi godo il paesaggio e le bellezze che stanno accanto a me. Al mare nuoto tantissimo o mi arrampico sugli scogli. O piuttosto faccio delle lunghissime passeggiate sul lungo mare o durante le giornata all’insegna dell’arte. E tante addominali. Insomma, cerco di stare sempre in movimento.

    1. Grande Erika, anche io come te cammini, nuoto e scalo per poter vedere meglio e di più, per stare a contatto con la natura

  13. Abbastanza sportiva? Anna, ma se non stai mai ferma e seguirti nelle tue avventure è un impresa. ti ricordi quella volta che siamo state a Parigi? Ho camminato come mai in vita mia, io ero distrutta e tu fresca come una rosa. Bellissimo articolo tesoro

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