Hawaii: un paradiso da scoprire
Last Updated on 5 Febbraio 2020 by latartarugavolante
Le Isole Hawaii, un paradiso, una sorprendente avventura.
Avevamo deciso di intraprendere un viaggio easy, senza complicazioni e rilassante così, fra le tante mete, abbiamo deciso di esplorare le Hawaii. Non mi ero particolarmente preparata, avevamo scelto le isole da visitare, prenotato il primo albergo e poi avremmo seguito l’istinto, il cuore. L’itinerario e le info utili le trovate qui.
Arrivare alle Hawaii (Stati Uniti) per noi italiani è un lungo viaggio. Partenza dall’Italia, scalo a Philadelphia, volo per Los Angeles e dopo 13 ore di sosta, altre 6 ore e si arriva alle Hawaii.
Ma fra le tante isole dell’arcipelago hawaiano, quali scegliere? Quattro sono le isole principali, noi abbiamo deciso di arrivare a Kauai, quindi spostarci a Big Island e terminare a Maui.
Eh si, abbiamo saltato la famosa isola di Oahu-Honolulu, perche’ troppo turistica.
Alla fine la scelta e’ stata ottima, non cambierei nulla del nostro viaggio.
Arrivati a Lax, pernottiamo una notte al Travelodge vicino all’aeroporto, pronti per ripartire il mattino seguente per le Isole Hawaii.
KAUAI: LA NOSTRA PORTA DI INGRESSO PER LE HAWAII
Nel mio immaginario, mi vedevo atterrare alle Hawaii ed essere accolta da giovani donne con collana di fiori in mano e con sottofondo una calda e dolce musica hawaiana.
Atterriamo, scendo guardandomi attorno alla ricerca di fiori, allungo le orecchie per sentire l’allegra musica ma nulla, nulla.
Scendiamo dalla scaletta dell’aereo, facciamo un tratto a piedi ed arriviamo al ritiro bagagli senza collane, nè fiori nè musica. Oh che delusione!
Anyway, andiamo avanti. Presi i bagagli andiamo subito al noleggio auto, ritiriamo l’auto e ce ne andiamo verso il nostro Kauai Inn Lodge.
Fin da subito, lungo la strada, mi sembra di essere immersa in un giardino.
Alti e rigogliosi alberi di un verde intenso mi abbracciano, sotto di loro, enormi felci di un verde più chiaro e qua e là, come grandi aiuole naturali, cespugli di orchidee rosa, strani fiori rossi, campanule blu intenso.
Non smetterei mai di guardare, ad ogni centimetro scorgo fiori o piante mai viste.
Arriviamo al nostro lodge nel pomeriggio. E’ il tipico lodge tropicale, con alte palme, un ampio prato curatissimo al centro, una bella piscina e camere tutt’attorno.
Lasciate le valigie in camera, vado in esplorazione: è pieno di bellissime plumerie, piante con fiori dal color bianco e pennellati di giallo all’interno, i petali sono come una girandola e a toccarli sembrano di velluto. Sparsi nel giardino si trovano poi le Heliconias, piante con fiori rosso vivo che sembrano tante barchette attaccate l’una all’altra. Fra i fiori trovo alcune lucertole verdi simpaticissime e centinaia di piccoli uccelli Iiwi, stupendi uccellini rossi dal becco curvo e sottile. Oggi ho fatto birdwatching a casa mia!
L’indomani, partiamo alla volta della parte ovest dell’isola, ovvero Waimea Canyon e Na’ Pali Coast.
La strada è asfaltata, stretta ed attorniata da una fitta vegetazione.
Percorriamo un tratto che costeggia l’oceano, è fantastico sentire il rumore delle onde che sembrano quasi venirti addosso, cespugli bassi che nascondono la spiaggia e lasciano intravedere solo il blu intenso del mare.
A destra ci sono basse abitazioni con giardini curati e gente che passeggia con il cane.
La sensazione che si ha, non è quella di un posto di villeggiatura come credevo, ma di un posto di pace e tranquillità, in cui non ci sono rumori forti, grida, regole, ma libertà, una semplice libertà.
Si, le Hawaii ti trasmettono un grande senso di liberta’
Ad un certo punto siamo costretti a girare a destra e la strada si fa piu stretta ed irta.
Poco dopo arriviamo al parcheggio del Waimea. Da qui una piccola scarpinata e arriviamo al canyon.
Sembra di essere negli “U.S.A. in miniatura”. Il Waimea Canyon è il figlio piccolo del Grand Canyon, con grande apertura sulla vallata, con le rocce, con le macchie di cespugli verdi che diventano rossi per poi annerirsi .
Un caleidoscopio di colori enfatizzati anche dal via vai delle nuvole. Non c’è gente, siamo solo noi e gli uccelli attorno. Fantastico.
Procediamo verso la Kokee rd, che a tratti è sterrata, fino al Kalalau lookout.
Dal lookout vediamo in tutta la sua bellezza la Na’ Pali Coast: un tratto della montagna sembra essere stato aperto per consentire di vedere l’oceano.
Un varco che sembra coperto di velluto verde, ora blu, ora nero, ora giallo, i colori sembrano cambiare ogni istante. Le nuvole nel cielo dipingono un quadro di volta in volta diverso e via con le foto.
E’ incredibile lo stacco deciso fra l’oceano blu cobalto e la montagna dai mille colori. Rimaniamo un bel pò lassù godendoci la brezza e questa vista, che fatico a descrivere.
Abbiamo percorso si e no 40 miglia in tutta la giornata, ma Kauai è talmente particolare che va visitata un pizzico alla volta, senza fretta e soprattutto inseguendo il sole, aspettando che il sole giochi a nascondino con le nuvole.
Alla sera non c’è che l’imbarazzo della scelta per andare a mangiare, noi optiamo per Hukilau Lanai, consigliatoci dai titolari del lodge. Il tipico piatto hawaiano con 3 pesci diversi con crema di frutta. Squisito.
Oggi andiamo alla scoperta della parte est dell’isola.
Questa parte di Kauai è particolarmente vivace e piena di sentieri.
La nostra prima tappa è Wailua Falls.
La strada da Lihue si inerpica verso una fantastica montagna verde brillante. Strade strette, curve e paesaggi da favola.
Arriviamo alle Wailua Falls e ci sembra di essere i protagonisti di uno dei tanti films girati in queste zone.
Il vento porta con se gocce d’acqua rinfrescanti, tutt’intorno alberi, felci, fiori.
Riscendiamo, percorriamo il tratto di costa lungo il Lydgate park e ci fermiamo su questo lungo tratto di sabbia bianca.
Ci rendiamo conto solo ora che è la prima volta che mettiamo i piedi in acqua, la prima volta che andiamo in spiaggia alle Hawaii…ma c’è così tanto da vedere che stare al mare è l’ultima cosa che desideriamo.
Le Hawaii sono tutt’altro che mare.
Proseguiamo, giriamo a sinistra seguendo un cartello di legno marrone che indica Kamokila Hawaiian Village. Ci aspettiamo un villaggio, in realtà è un angolo di paradiso.
All’interno di una caverna fatta di alberi si apre una ampia e larga ansa di fiume. E’ tempo di fare un giro in canoa. Noleggiamo un kayak, indossiamo il giubbino arancione e via a pagaiare.
L’acqua è verde chiaro, così trasparente da vedere perfettamente la sabbia sul fondo, c’è un silenzio disarmante, il rumore delle nostre pagaie sull’acqua riecheggia e pare disturbare i numerosi uccelli appollaiati sugli alberi. Sembra di essere in paradiso.
Da Wailua proseguiamo sempre lungo la costa fino ad arrivare a Kilaue Lighthouse.
Per fortuna oggi è mercoledì, perchè il faro ed il rifugio sono aperti dal martedì al sabato.
Ci muoviamo a piedi, rendendoci conto solo dopo, che siamo attorniati da centinaia di uccelli: red-footted booby, albatros, gabbiani.
Alcuni gironzolano fra i cespugli, altri hanno fatto il nido proprio sul sentiero e, molti, sono appollaiati sulle rocce a dirupo che guardano il faro. Il suono delle onde è interrotto dal canto degli albatros e dai litigi dei boobies.
Ormai si è fatta sera, così ceniamo lungo la strada del rientro e ritorniamo al nostro lodge.
SECONDA ISOLA DELLE HAWAII: BIG ISLAND
Prendiamo un piccolo aereo che da Kauai va a Big Island con stop a Honolulu.
Arriviamo a Kona di sera. Il volo da un’isola all’altra è stato spettacolare.
A Kona noleggiamo un 4X4 così possiamo goderci meglio Big Island.
Dall’Italia avevamo prenotato un lodge in collina. Quando arriviamo è buio, ci accolgono tre galline e 2 pavoni. La proprietaria è una giovane ragazza che ci mostra la camera, non bella, ma per dormire è sufficiente.
Ci saluta, dicendoci “questa è la stagione degli amori delle rane Coqui, mi dispice”.
Lì per lì non capiamo, ma appena spenta la luce e appoggiata la faccia sul cuscino, iniziamo a sentire un canto, co-qiiii co-qiiiiii, e così per tutta la notte. Ci saremmo addormentati verso le tre di mattina.
Al risveglio, colleghiamo la sinfonia della notte alle parole della proprietaria e ci viene da ridere.
Ahhh, ecco, ora abbiamo capito. Certo che devono proprio essere tante e tanto innamorate per fare tutto sto casino, pensiamo, considerato anche che sono piccole piccole le rane Coqui.
Partiamo in esplorazione della parte ovest dell’isola. La strada asfaltata corre fra l’oceano e distese immense di lava solidificata. E’ tutto grigio nero, la lava a guardarla bene fa impressione. I raggi di sole la illuminano facendola sembrare appena dipinta.
Qua e là si affacciano dei sottili fili d’erba color giallo oro che animano e scaldano il paesaggio brullo.
Oggi voglio vedere le tartarughe, continuo a ripetermi.
Intanto proseguiamo lungo questa particolarissima parte di Big Island finchè la strada volta a destra ed iniziamo a salire. Improvvisamente la pioggia, nebbiolina, freddo tanto freddo. Siamo arrivati a Waimea, a circa 1000 metri di altezza . Attorno, grandi fattorie con i recinti bianchi, vediamo cavalli e tante mucche…mi sembra di essere a casa. Se si viene catapultati qui non si direbbe mai di essere alle Hawaii, ma proprio questo sono le Hawaii, paesaggi diversi nel giro di pochi chilometri.
Dopo un bel caffè caldo al Village Burger riscendiamo verso l’oceano, alla ricerca delle mie amate tartarughe.
Ci fermiamo a Wailea beach ma è troppo affollata. Continuiamo a saltare da una spiaggia all’altra, una più bella dell’altra, ma io cerco altro.
Finchè arriviamo alla Anaeho’omalu Beach. Una baia vicino ad un grande albergo.
Alte palme fanno da cornice ad una ampia spiaggia bianca. Non c’è nessuno. Ci sdraiamo per riscaldarci un pò dopo il tracking in montagna e all’improvviso sentiamo un rumore, come se fosse scivolato qualcuno, ma non vediamo anima viva.
Mi alzo, vado verso il mare e, a fianco a me, chi scovo? Una tartaruga. Una grande, bellissima e simpaticissima tartaruga. Entro in acqua per andarla a vedere da vicino ed in quel momento un’altra e poi ancora, planano altre tre tartarughe.
E’ divertente vederle arrivare dal mare.
Veloci planano sulla sabbia, poi lentamente si spostano piu in sù, muovendo prima una pinna e poi l’altra. Vorrei aiutarle, ma so che non sarebbe giusto, la natura deve fare il suo corso. Le guardo sul muso.
Le vedo che fanno tanta fatica, uno, due e ahhhh, sembrano sbuffare. Ancora uno due e ahhh. Dopo dieci minuti eccole posizionate, aprono le pinne e prendono il sole.
Avrò scattato mille foto.
Dopo un pò decido che è tempo anche per noi di prendere il sole e rilassarci, felici, accanto alle tartarughe. Orami sta arrivando la sera, salutiamo le tartarughe ancora lì distese e ce ne ritorniamo nella nostra camera delle co-qui.
Direzione sud. La nostra meta? La cittadina di Volcano con il Kilauea
Il paesaggio da lavico si è trasformato in agricolo. La strada è un serpente fra le fattorie di caffè, il famoso caffè di Kona che, logicamente, acquistiamo e portiamo a casa come souvenir.
Attraversiamo la Kau Forest Reserve, una zona di grandi alberi, una fitta foresta importante per preservare l’unico ecosistema hawaiano. La strada è un pò noiosa finchè facciamo una lunga curva a sinistra e si spalanca una finestra sull’oceano. Siamo sulla punta più a sud dell’isola e da qui possiamo vedere tutta la forza dell’oceano.
Dopo una lunga salita arriviamo finalmente a Volcano, nostro punto per esplorare il Kilauea.
Il Kilauea è uno dei più grandi vulcani attivi del mondo. Il suo cono è attivo ininterrottamente dal 1983. Il fascino di questo vulcano è la particolarità della sua lava, tanto da essere la principale attrazione dell’isola e delle Hawaii. La lava che fuoriesce dalla caldera, raffreddandosi velocemente al contatto con l’acqua marina, forma nuvole di vapore. Da qui deriva il suo nome, Kilaue, in polinesiano, significa infatti “nuvola di fumo che sale”.
A Volcano abbiamo prenotato on line un cottage.
E’ stato divertente, anche perchè nelle prime emails il proprietario terminava sempre scrivendomi “mahalo”. Io credevo fosse il suo nome così iniziavo le mia emails con “dear Mahalo….” finchè nell’ultima email mi scrive “mahalo means hello in hawaian”. Ops… che figuraccia. Comunque sia, per me ormai lui era Mahalo.
Il cottage è carinissimo, immerso in un giardino pazzesco, l’erba così curata e soffice , orchidee dalle mille forme e colori, felci, fiori mai visti. Mahalo, o meglio il proprietario, ci tiene a mostrarci il suo giardino, ci racconta di come e quanto lo cura, i nomi dei diversi alberi e felci, si vede c
he lo ama. Insiste affinchè ci togliamo le scarpe e camminiamo a piedi nudi sull’erba, così da renderci conto di quanto sia soffice. “Like a pile rug” gli dico, e lui mi sorride orgoglioso.
Esploriamo un pò la zona circostante, visitiamo una bellissima fattoria di orchidee e la cittadina di Volcano, piena di negozietti e ristoranti.
Alla sera fa freddissimo, dormiamo, prima volta in vita nostra, con lenzuola e federe dei cuscini in pile. Per fortuna che li abbiamo e abbiamo anche un bel piumone, dentro il cottage si congela.
Al mattino Mahalo ci porta la colazione: pane alle banane fatto in casa, frutta e pane tostato, il tutto su un piatto ricoperto di pellicola messa così bene ma così bene che non si vede. Questo ci fa ridere, pensiamo a quanto tempo deve aver impiegato Mahalo per impacchetare il piatto, ma da uno così scrupoloso con il giardino, non potevamo che aspettarci questo.
Oggi ci aspetta la visita al vulcano. La nebbiolina mattutina ha lasciato il posto ad un sole splendente. Andiamo verso il parco e troviamo un cartello che ci avvisa che una parte del parco è chiusa a causa dei fumi pericolosi del vulcano. Ahimè, intanto ci godiamo la parte aperta.
Il paesaggio è soprannaturale, con una vegetazione incredibile.
Faccio fatica a descrivere i colori, le mille sfumature di colore delle piante, fiori, alberi che ci circondano.
Il fumo, a macchie, avvolge i cespugli che sembrano volteggiare nel nulla.
Arriviamo ad una curva e qui il vulcano si apre in tutta la sua magnificenza.
Una enorme crepa che piu in la diventa un incavo sconfinato che accoglie al centro il vapore, denso e alto del Kilauea. Percorriamo a piedi il crinale, ammagliati dalla sua bellezza, dalla sua maestosità.
Fa paura sentire i boati, e vedere le fiamme rosse alte uscire dalla bocca del Kilauea.
In quel momento ti rendi conto di quanto piccolo sei, di quanto spettacolare e al tempo stesso travolgente possa essere la natura.
E’ uno spettacolo che decidiamo di rivedere al tramonto.
Rientriamo, ci mangiamo un mega panino hawaiano al Cafè Ohii’a, ci prendiamo i piumini e ritorniamo al Kilauea.
Il sole sta tramontando e si vedono gli zampilli del Kilauea illuminare il cielo. Fa freddo, ma la vista è talmente entusiasmante che non ce ne rendiamo conto. Siamo stati a guardare a bocca aperta per ore il fumo, gli alti schizzi di lava fuoriuscire dal cratere, i disegni che i fiotti rossi creavano nel blu della notte.
Al ritorno ci fermiamo al Volcano Lava Rock Cafe per un meritato piatto di pesce. Come prima pietanza assaggiamo un piatto tipico il “poi” che a guardarlo fa pensare male, ma è squisito, si tratta di una vellutata di taro color viola molto densa.
Siamo di ritorno da Volcano per rientare a Kuna.
Ci fermiamo in una pazzesca spiaggia nera, nera come la pece, sabbia finissima nera che facciamo fatica a togliercela dai piedi.
Qui vediamo una famigla di tartarughe intente a prendere il sole. Il verde marrone del carapace, il blu intenso dell’oceano e le palme verdi scintillano nel nero della spiaggia.
Siamo a Punalu’u, la spiaggia nera piu’ bella al mondo, non solo delle Hawaii. Altro posto da non perdere assolutamente se si viene alle Hawaii.
Rientriamo a Kona, nel nostro lodge delle rane coqui, ma prima facciamo una passeggiata nel centro di Kona.
Kona è un piccolo paesino ma ci sono tanti ristorantini, negozi di artigianato locale e molte botteghe che vendono le caratteristiche camice a fiori.
Qui non ci sono molti alberghi, ma piuttosto appartamenti per le vacanze.
Ma quello che in assoluto mi ha colpito è la leggerezza e la libertà che si respira, quella bella sensazione di poter fare quello che si ha voglia, nel reciproco rispetto.
Incontriamo in una spiaggia dei ragazzi che fanno yoga, più in la un signore con ‘ukulele intonare musica hawaiana, e gruppi di donne sedute sul prato che lavorano con i tessuti.
Qui nessuno guarda cosa fai, come ti vesti. Non senti rumori, grida ma tanta pace e la pace la senti addosso, ti senti come se un abbraccio di tranquillità ti avvolgesse.
PRONTI PER LA NOSTRA TERZA ISOLA DELLE HAWAII : MAUI
All’aeroporto di Kona cerchiamo il nome del nostro vettore aereo e, dopo tanto cercare, ci indicano un posto a 2 km più in là.
Arriviamo in un hangar dove troviamo un adesivo con il nome del nostro aereo. Entriamo incuriositi.
Ci pesano con tutte le valigie e ci dicono di aspettare. Frank mi guarda e mi dice “ma che cavolo di aereo hai prenotato?” A dire il vero non lo so e sono un pò preoccupata anche io ma, anyway, siamo qui.
Dopo mezz’ora, arriva un piccolo aereo, un Piper: è il nostro volo. Saliamo noi due e una coppia di giovani californiani. I bagagli vengono stivati in fondo. Il pilota, con camicia a fiori, si gira verso di noi, e ci dice “ok, pronti, sotto di voi dovrebbero esserci i giubbotti, ma se l’aereo cade non avremmo tempo per indossarli” ride e inizia a scaldare il motore.
L’aereo decolla.
Balliamo di qua e di là, paura a mille, ma quello che vediamo dai finestrini compensa ogni stato di ansia. Formidabile, stupendo.
Vediamo Big Island dall’alto e così vicina che riconosciamo le spiaggie delle tartarughe e anche il nostro lodge delle rane. Sorvoliamo la costa nord e ci troviamo in mare aperto. L’oceano ha mille tonalità’ d’azzurro, vediamo anche qualche delfino.
Sorvoliamo per un pò l’Haleakala National Park finchè il piccolo piper sferza a destra verso l’aeroporto di Kahului. Vento forte, fortissimo,siamo proprio nella famosa baia di Kanaha nota per il kitesurf.
Nel cielo centinaia di vele colorate e noi gambe all’aria tanto sobbalza il piper.
Finalmente atterriamo, vivi. Avrò perso 10 kg per la paura ma è stato il più bel volo della mia vita.
Altra macchina a noleggio e via alla scoperta di Maui.
Se Kauai è l’isola giardino e Big Island è isola del vulcano e del caffè, Maui è caratterizzata da normi piantagioni di canna da zucchero ed ananas.
Maui è a forma di 8, da una parte le montagne di Pu’u Kukui e dall’altra il vulcano Haleakala, in mezzo nell’istmo si trovano le piantagioni e le principali citta’.
A Maui decidiamo di goderci il sole e le splendide spiagge, a cominciare da Ka’anapali Beach. Ci spostiamo poi alla piccola Napili Beach fino ad arrenderci al sole di Wailea beach, per me la migliore dell’isola.
Alloggiamo in un fantastico B&B poco lontano dal centro di Kahului. Al mattino ci attende una mega colazione: waffle con crema e fragole freschi, pane e marmellate fatte in casa.
Perfetto per affrontare le strade del Haleakala National Park.
Fino a Pukalani la strada è scorrevole, bella, ampia e dritta. Da Pukalani prendiamo la 377 e iniziano le curve. Ma è poco dopo, quando giriamo a sinistra e prendiamo la 378 che le cose cambiano.
Tutto un susseguirsi di curve, strette, a gomito quasi impossibile non vomitare.
Impieghiamo 3 ore per arrivare, ma alla fine ci siamo, siamo al Red Hill.
Da qui una vista spettacolare, una pianura ampia, aperta color arancione e rosa. Non c’è vegetazione se non pochi cespugli grigi, i nostri occhi si riempiono di emozioni. Sembra di essere atterrati su un pianeta migliaia di chilometri lontano dalla terra.
Non si sente nulla, solo il rumore dell’aria nell’aria, il cielo è terso e si vede perfettamente il cerchio bianco della luna in attesa di apparire. Peccato non essere qui al tramonto, immagino che da qui si possano toccare definitivamente le stelle. Riprendiamo la strada per il B&B e ci riposiamo.
Ultimo giorno a Maui, dedicato al relax e dolce far niente. Ci godiamo finalmente una intera giornata di sole e mare, leggendo un bel libro.
Le Hawaii rimarranno sempre uno dei viaggi più belli che ho fatto, soprattutto perchè inaspettate.
Credevo di andare al mare, di ritrovarmi annoiata fra bagni, sole e cene, invece sono state una meravigliosa e continua sorpresa.
Non sono solo mare o spiaggie, ma incredibili paesaggi, uno diverso dall’altro.
Dalla piccola e coccola Kauai, ricca di foreste, canyon, cascate e fiori dai mille colori. A Big Island, con il suo paesaggio aspro a nord fino all’ammaliante fuoco del Kilahuea, passando per spiaggie nere e bianche, casa naturale di tante tartarughe. E Maui, con le sue piantagioni e con l’incredibile paesaggio lunare del Haleakala.
Con tutto questo da vedere, da toccare, da vivere, come si fa a rimanere fermi in spiaggia?
Le Hawaii sono isole da scoprire,(trovi qui il mio itinerario) serve tempo, pazienza e soprattutto l’ingenuità, per poter vivere appieno questo incredibile, meraviglioso, colorato e unico arcipelago.
39 Replies to “Hawaii: un paradiso da scoprire”
24 giorni alle Hawaii…il mio viaggio di nozze, con zaino e scarponcini.
io non ci volevo nemmeno andare, ma erano sempre state il sogno di mio marito e così abbiamo scelto, 4 Isole. Un on the road inaspettato, le Hawaii sono scogli in mezzo all’oceano, ma sono un continente, che passa dalla barriera corallina, alle montagne di 4000 mt, in un’ora di strada.
Le Hawaii mi hanno rapito il cuore, il volo in elicottero sull’isola di Kauai e la meravigliosa napali coast vista anche dalla barca…indimenticabile, l’alba sull’Haleakala a Maiui, il tramonto sul Mauna Kea….i tanti, tantissimi km di trekking.
Anch’io come te, sono rimasta sorpresa da queste meravigliose isole.
Non vedo l’ora di tornare.
Sono davvero un paradiso, anche io nn vedo l ora di ritornarci, ma il mondo è così grande che lo sto ancora scoprendo
Un posto davvero strepitoso. Nel mio immaginario c’erano solo spiagge e mare, ma i panorami e la natura di questo luogo sono sorprendenti. Me ne sono innamorata, anche grazie alle tue descrizioni e alle tue meravigliose foto. Grazie
grazie a te Raffy, le Hawaii sono veramente il paradiso
Complice Amazon Video, mi sono guardata l’estate scorsa tutte le serie di Hawaii Five-O e mi sono innamorata. Spero un giorno di poter andare, perchè dalle tue foto e dal tuo articolo sembrano davvero il paradiso terrestre. Anche io, come te, mi concentrerei sulla vegetazione e sugli animali. Se fossimo state negli anni ’80, avresti finito 10 rullini sulle tartarughe! Che bellezza, brava <3
Si Franci, è un viaggio che davvero mi ha rapita, nn le pensavo così selvagge, natura e paradiso!
Ho avuto la fortuna di vedere e soggiornare sull’isola di Kauai.
E’ uno spettacolo! Così ancora incontaminata (in alcuni punti, in altri ovviamente sono presenti dei mega resort!)
Mi ricordo queste tartarughe che arrivavano vicinissimo ai bagnanti!
Bellissimo!
Le Hawaii sono un paradiso in tutti i sensi. Fra tutte la mia isola preferita è proprio Kauai
Già il titolo dice tutto..la prima volta che siamo stati alle Hawaii mi sentivo un disco inceppato che continuava a ripetere..”abbiamo scoperto il paradiso” le amate così tanto che l anno successivo siamo tornati e la voglia di tornare era tantisima nel mio ragazzo che di solito non ama mare e onde..ma le Hawaii poi sono davvero tanto tanto altro
Grazie Roberta, siamo assolutamente in sintonia
Che bel racconto, hai fatto bene a sfatare il mito che le Hawaii siano solo mare e nullafacenza! Chissà perché poi! Io non ci sono stata ma soprattutto dopo aver visto le tue foto ci inizio seriamente a pensare. Le rane, ahah! Anch’io ho passato una notte in un lodge isolato dove non si riusciva a dormire tanto era il casino delle rane, non avevo considerato che potessero essere nella stagione dell’amore! 🙂
Grazie, da qui sono anche vicine… Te le consiglio tantissimo!
Come per te, le Hawaii sono sempre state anche il nostro sogno, in cima alla nostra bucket list. Questo Agosto era la nostra grande occasione, avevamo prenotato tutto: dopo aver visitato la west coast avremmo preso un aereo e saremmo andati alle Hawaii in conclusione al nostro primo viaggio fuori dal continente europeo. Dopo aver visitato gli USA ad ovest, per delle complicazioni, abbiamo dovuto annullare il viaggio alle Hawaii e tornare a casa leggermente dispiaciuti. Non vediamo l’ora di metterci finalmente piede!
Ah peccato, le Hawaii sono una meta incredibile
Esattamente come me le immagino… Una natura strepitosa. e non solo mare… Bellissime le foto!!
Grazie Sabrina, io ne sono rimasta sorpresa.
UN LUOGO CHE BRAMO VISITARE DA QUANDO ERO BAMBINA
Complimenti davvero per le bellissime foto Anna… davvero stupende! pensa che quando un anno fa studiavo la destinazione per il mio viaggio di nozze avevo a lungo guardato le Hawaii, ma alla fine come spieghi tu il viaggio per arrivarci è davvero lungo (e anche un po’ costoso. Confermi?). Trovarsi lì con le tartarughe dev’essere stato davvero emozionante. Molto bella anche l’escursione per vedere il vulcano Kilauea. Un bellissimo articolo!
Grazie, confermo chr costa ma meno di quello che si pensa… Galapagos moooolto piu care!
Un paradiso che mi fa sognare, vorrei svegliarmi qui domani! Mi piace come scrivi, perchè le immagini mi si formano nella mente e trovo conferma nelle tue foto!
Molti sognano le Hawaii per il mare ma queste isole sono soprattutto natura incontaminata che tu hai descritto magnificamente!
dopo aver visitato le canarie e la loro bellezza vulcanica mi piacerebbe tanto vedere queste meravigliose isole
Le Hawaii sono speciali, con paesaggi unici. Difficile da raccontare, vanno viste…
Credo che Hawaii siano una meta che tutti sognano una volta nella vita. Io, per esempio, ho iniziato a sognare le Hawaii da piccola, vedendo delle foto. Leggendo questo tuo articolo e guardando le foto ho proprio sentito forte l’impulso di partire. Adoro stare in mezzo alla natura e sapere che in quelle zone trovi diversi tipi di paesaggi a poca distanza l’uno dall’altro è bellissimo. E io che credevo che le Hawaii fossero solo mare e tanto sole! Così, nelle ore più fresche potrei stare al mare e nelle ore più calde fare una bella escursione in mezzo al verde.
Anche io ero partita credendo fossero sole e mare, ma invece di mare ne ho fatto poco poco, troppo da vedere
Ahhh quanto vorrei visitare queste isole! Una meraviglia della natura! Spero un giorno di poterci andare
Si devi proprio andarci ??
Che meraviglia, spero un giorno di poter visitare questo paradiso. In realtà non riesco a capire quanto le Hawaii siano un mito costruito dai film, però sono curioso di scoprirlo.
Anche io mi immaginavo le spiagge dei film, ma la hawaii sono veramente molto di piu. Ma solo quando sei li e le giri, non con i tour, lo capisci.
Una delle mie più care amiche ha il fidanzato che vive negli States e loro si incontrano ogni anno per festeggiare l’anniversario alle Hawaii. Una volta le ho chiesto se non era stanca di andare sempre lì (stanno insieme da 14 anni!) e lei mi ha detto “No, ogni volta vedo qualcosa di diverso”. E ora che ho letto il tuo post e visto le tue foto, le credo.
Ho fatto un viaggio straordinario con la mente…soprattutto con le tue foto! Tartarughe, mare azzurro intenso e verde lussureggiante della vegetazione…poi, il paesaggio vulcanico!
Stupendo!
Nicoletta
http://lavieestbellebynicoletta.com/
Grazie nicoletta, sono felice che ti sua piaciuto
Sono stata solo a Maui e ne ho un ricordo molto bello, ogni tanto mi dico che dovrei vedere anche le altre isole. 🙂 VEDREMO. 🙂
Beh dai, un po le hai viste. Merita di certo kauai, l isola giardino
Le foto sono qualcosa di incredibile e fanno capire come le Hawaii non siano solo noci di cocco e gonnelline di paglia. Che meraviglia Anna! Mi hai messo una voglia immensa di partire.
Grazie elena, si le hawaii sono molto piu che mare!
Il paradiso racchiuso in un articolo. Mi piacerebbe molto visitare le Hawaii. Devono essere straordinarie sotto tutti i punti di vista. Uno di quei viaggi che ti restano dentro per sempre. Fa parte delle mete che prima o poi dovrò smarcare dalla wishlist!
Grazie veronica, le hawaii sono bellissime
La meraviglia di questi scenari naturali! Pensavo che le Hawaii fossero “solo” mare, invece dal tuo post mi rendo conto che c’è molto di più. Deve essere un’esperienza unica esplorarle!