Cortina e il lago di Misurina: camminando fra cielo, nuvole e leggende

Cortina e il lago di Misurina: camminando fra cielo, nuvole e leggende

Cortina e il Lago di Misurina, perle delle Dolomiti, quattro passi fra valli, nevai e laghetti.

Appena arrivo in Italia il mio pensiero va alle montagne. Sarà perchè non le trovo in Australia, sarà perchè mi ricordano la mia infanzia, sarà perchè adoro il profumo di fresco e l’aria frizzante che trovo solo lassù.

Già in aereo mi chiamano.

le montagne dall'aereo

Da Zurigo il volo sorvola tutte le Alpi. Dall’oblò inizio a vedere le cime grigie e bianche. Mi appiccico al vetro, così da poterle vedere meglio e mi ritrovo con la testa fra nuvole, picchi innevati e laghi color smeraldo. Queste sono le montagne che adoro, questa è la mia seconda tappa del viaggio! (la prima la trovi qui )

Non resisto più di tanto, giusto una settimana e sono già sù, sù, dove il mio cuore tocca le nuvole, dove i miei occhi incontrano le stelle.

le alpi dall'aereo

La montagna, quella con la M maiuscola è li che mi aspetta.

Riso freddo, pronto. Acqua, dolcetto e cioccolata presenti. Tutto pronto per il viaggio verso Cortina e il Lago di Misurina.

Le Alpi non sono molto lontano da casa mia, in termini di chilometri, ma fra gallerie, lavori in corso e traffico impieghiamo quasi tre ore (compresa la pausa caffè e biroches).

chiesa di montagna

tre cime di lavaredo

La strada fino a Belluno è dritta, attraversa paesini con case di sasso, alcune sembrano abbandonate, altre invece hanno i giardini immacolati. Mi piace guardare queste case. Oggi le guardo con occhio diverso, un occhio da “straniera” e mi sorprendo, come facevo a dieci anni, davanti a balconi che straripano di gerani rossi o a “vecchietti” che, seduti sulle sedie di paglia e legno, stanno a guardare le macchine che passano.

paesino di montagna

Arriviamo a Longarone, porta del Cadore. Da li la strada si fa un po’ più stretta, corre vicino vicino al Piave, che mi fa un po’ di tristezza, perchè è solo: pochissima acqua, tanta ghiaia, nessuna pianta.

san vito di cadore

Mano a mano che procediamo le montagne iniziano a farsi vedere. Dapprima, timide, appaiono e scompaiono, da una galleria all’altra, fra una chioma e l’altra. Ma arrivati a San Vito di Cadore diventano le protagoniste. Alte, brillanti, sembrano danzare nel cielo blu elettrico. Ci fermiamo per comprare un po’ di pane e rimango incantata davanti alla maestosità del Monte Cristallo. Sembra Nureev nella danza del Cigno.

monte cristallo

lago di Auronzo

Cortina e il Lago di Misurina

Finalmente arrivati alla prima tappa: Cortina.

La cittadina di Cortina è in festa, bandiere che festeggiano le Olimpiadi Invernali del 2026. Sono felice per Cortina, sono felice per l’Italia.

cortina

Cortina ha il fascino delle città montane, con palazzi storici, chiese imponenti e terrazze piene di fiori. Lungo la via principale ci sono negozi di lusso affiancati a piccoli bar e negozi con gli immancabili souvenir di legno. E l’alto campanile sembra farsi piccino davanti alla maestosità del Cristallo, che è il vero signore di Cortina.

campanile

Ma Cortina non è solo questo. Il bello di Cortina è che si trova nel centro delle Dolomiti, da qui si possono raggiungere le vette altissime del Cristallo, delle Tre Cime di Lavaredo e della Forcella Staunies, tutte oltre i 3000 metri. Un mondo fra le nuvole, questa è Cortina.

cortina fra le nuvole

 

Non mi bastava camminare per il viale di Cortina, volevo annusare il verde, sentirmi l’aria fresca farmi compagni.

Così abbiamo continuato il viaggio fino al Passo Tre Croci.

Da qui , abbiamo seguito le indicazioni per il sentiero 215 e dopo due ore il mio cuore si è fermato: mi sono ritrovata davanti un piccolo lago dal color del ghiaccio, il Lago di Sorapìs.

lago di sorapis

I pini verde intenso si riflettevano alla perfezione, quasi volessero tuffarsi. E sullo sfondo alte rocce color della luna. Un incredibile quadro. La natura a volte sembra che in montagna si diverta più che altrove: crea tavolozze impensabili, cornici assurde e colori che non esistono.

lago di sorapis -cortina e il lago di Misurina

Per arrivarci abbiamo attraversato un tratto di ghiaia, mi stavo quasi ammazzando. Ma il tratto peggiore è stato quando mi sono trovata su una ferrata, una corda ben saldata alla roccia faceva da sostegno, e per fortuna che c’era. Ho iniziato il tratto con il cuore in gola, passo dopo passo, guardavo avanti, mai sotto! La mia paura dell’altezza (che a volte compare all’improvviso) stavolta non mi ha fermata, era troppo bello, troppa la voglia di raggiungere il lago per restare ferma.

Stare seduta sull’erba che sapeva di fresco, con le gambe incrociate, avrei voluto abbracciare quelle cime, tanto ero felice.

gruppo del sorapiss

 

La montagna mi emoziona sempre. Il cielo blu elettrico, le campanule viola che sanno di buono, ogni filo d’erba sembra essere li per ammirare con me tutta questa meraviglia. In montagna non ci si sente mai soli, ci sono mille compagni e mille emozioni.

Cortina e il Lago di Misurina

La discesa dal Sorapìs è stata piu facile del previsto, forse perchè stavamo scendendo e avevo il cuore e gli occhi pieni di tutte le sfumature di azzurro.

lago di misurina e il cristallo

 

Abbiamo continuato in auto la strada stretta che porta al Lago di Misurina. Curva dopo curva scendevamo, fino ad atterrare su un prato giallo. Fiori selvatici, pini e mucche, pareva un quadro. A fare da cornice le Tre Cime di Lavaredo da una parte e il gruppo delle Sorapiss dall’altra.

cortina e il lago di misurina

lago di misurina e i pini

Il lago di Misurina me lo ricordavo più grande a dire il vero, ma per chi lo vede la prima volta è sempre una piccola grande gemma. Non è enorme, anche se è il lago naturale più grande del Cadore. Su una sponda si trova un albergo caratteristico, di quelli bianchi con balconi verdi, gerani rossi sulle finestre e ampie vetrate. Dall’altra parte un centro per la cura dell’asma infantile (unico centro in italia e unico centro ad alta quota in Europa).

prati e mucche

Dopo l’arrampicata del mattino, qui abbiamo fatto pennichella. Giusto il giro del lago, la visita alla piccola Chiesa e riposo. Non poteva mancare un caffè, che non so come mai, ma in montagna mi sembra sempre più buono.

Seduti sulle panche di legno, intenti ad ammirare il lago, si è affiancato a noi un signore con pantaloni di velluto verde a righe e una camicia a quadri bianca e rossa. Mi è sembrato di vedere mio papà, lui che usava sempre questo abbigliamento per andare in montagna, inverno o estate, sempre lo stesso.  I miei occhi forse raccontavano questa storia, tant’è che si è avvicinato e ha iniziato a parlarmi.

lago di misurina e panca di legno

Mi ha raccontato la storia del lago, una storia che non avevo mai sentito prima di allora.

“Misurina era l’unica figlia di Sorapiss, che governava tutte le terre attorno al lago. La figlia, orfana di madre, era capricciosa e impertinente, ma il padre la adorava. Un giorno la figlia seppe dell’esistenza di uno specchio magico, posseduto da una fata che viveva sul monte Cristallo. Insistette con il padre affinchè andasse dalla fata e ottenesse lo specchio. La fata accettò di consegnare lo specchio a patto che il padre si trasformasse in Montagna, per fare ombra al suo giardino. Appena la figlia venne in possesso dello specchio si rallegrò, incurante della promessa del padre. Il padre si trasformò in un alta montagna. Misurina, si trovò tutt’un tratto in alto e guardando giù, venne colta da capogiro e morì. Dalla montanga iniziarono a sgorgare le lascrime che divennero ruscelli e che a valle formarono un lago, chiamato appunto Misurina.”

lago di misurina dalla chiesetta

Non so se la storia sia vera, anzi probabilmente non lo è, ma questa leggenda è affascinante, mi ha fatto sognare. Così che oggi, ogni volta che guardo questa foto non posso non pensare al dolore del padre, alla crudeltà della figlia e soprattutto, guardando il massiccio del Sorapiss, mi sembra davvero di vedere le rughe del padre nei crepacci della montagna o le sue lacrime nei ruscelli che scendono a valle.

lago di misurina albergo

Forse la storia è inventata, ma penso che oggi la natura stia davvero piangendo, lascrime che ancora non vogliamo vedere, ma che in parte abbiamo iniziato a vedere.

lago di misurina e i fiori

La natura si sta facendo sentire

Percorrendo la strada del Cadore mi è venuto un nodo alla gola quando ho visto pezzi interi di montagna assenti, pini sradicati, enormi tronchi piegati. L’alluvione dell’autunno scorso è li, sembra urlare in alcune parti, piangere a dirotto in altre. Gli alberi, alti, fieri, maestosi, trasformati in mucchi di tronchi.  Boschi trasformati in scatole di stuzzicadenti sparsi qua e là. Guardando tutto questo penso: “ma cosa stiamo combinando“? Vedo questo flagello come un messaggio, qualcosa che la natura vuole dirci, ma noi non siamo ancora in grado di ascoltarla, temo.

monte cristallo al lago

Riscendendo verso Belluno, per arrivare a casa, ero triste di lasciare questi colori, felice per essere riusciti a vederli ancora una volta. La montagna è magica.

Cortina e il Lago di Misurina sono per me un tuffo nel passato. Quante volte ci sono stata da piccola, quanti torrenti ho deviato con i sassi, quante angurie abbiamo perso nell’acqua (le mettevamo nel ruscello affinchè rimanessero fresche, ma puntualmente scivolavano a valle) e quante ne abbiamo mangiate. Ogni filo d’erba è un bellissimo ricordo. E mi piace l’idea di crearne di nuovi. Ogni volta è un po’ come mettere un seme.

scorcio del lago di auronzo

E coltivo un sogno, quello di sedermi, un giorno fra tanti giorni,  anche io su quelle sedie di legno, ascoltare il vento raccontarmi della natura e guardare la gente passarmi davanti, sperando che ogni pino sia ancora li, che le campanule blu siano sempre con il nasu all’insù e che il Monte Cristallo possa sempre riempirmi l’anima.

io a cortina e il lago di misurina

 

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